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Provenza, Cavalaire-sur-Mer - Scoperta casa di 7400 anni fa

Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Vista Generale del cantiere all'inizio dello scavo - Foto Sylvain Barbier, Inrap
Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Vista Generale del cantiere all'inizio dello scavo - Foto Sylvain Barbier, Inrap

Patrizia Boi (Assadakah News) - Nel gennaio del 2025, a Cavalaire-sur-Mer, in Provenza, è stata riportata alla luce una casa neolitica risalente a ben 7.400 anni fa, un ritrovamento unico della Preistoria Provenzale. La scoperta è avvenuta durante una campagna di scavi di salvataggio precedenti alla costruzione di un nuovo parcheggio cittadino, condotta dall'Institut national de recherches archéologiques préventives (Inrap) su mandato della Direction régionale des affaires culturelles (Drac) della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.


Secondo Raphaële Guilbert-Berger, archeologa dell'Inrap e responsabile scientifico degli scavi:


«questo ritrovamento rappresenta la prima testimonianza di un edificio in pietra in Francia, con muri realizzati utilizzando un cemento primitivo che sigilla le piccole pietre tra loro».


La casa, lunga circa 7 metri e larga 5, era sepolta sotto uno strato di terreni alluvionali di 4 metri di spessore e si trovava a circa 1,30 metri sotto i livelli di occupazione risalenti al Neolitico medio (4.800 a.C.).


Struttura e Materiali della Casa Neolitica

Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Lavori in corso dello scavo - Foto Sylvain Barbier, Inrap
Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Lavori in corso dello scavo - Foto Sylvain Barbier, Inrap

La casa ha una pianta absidata, una caratteristica architettonica che richiama edifici simili rinvenuti in Italia centrale appartenenti alla cultura cardiale. L’edificio presenta due basi murarie in pietra, consolidate con un impasto di terra cruda e ghiaia, mentre al suo interno sono state individuate diverse buche di palo, probabilmente utilizzate per sostenere coperture o strutture ausiliarie.


Tra i reperti ritrovati, si segnalano numerosi focolari, utilizzati dagli antichi abitanti per riscaldarsi, cucinare e illuminare gli ambienti. Sono stati inoltre prelevati resti vegetali carbonizzati e semi bruciati, che saranno sottoposti ad analisi per comprendere meglio le abitudini alimentari e l'uso delle risorse naturali nel Neolitico.


La Cultura Impresso-Cardiale e la Ceramica Decorata

Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Ceramica con motivi decorativi dell'epoca cardiale antico - Foto C.X. Chadefaux Inrap
Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Ceramica con motivi decorativi dell'epoca cardiale antico - Foto C.X. Chadefaux Inrap

L’importanza di questo ritrovamento risiede anche nel suo legame con la cultura Impresso-Cardiale, una tradizione neolitica che si diffuse rapidamente nel Mediterraneo tra il 6.000 e il 5.000 a.C. e che ha giocato un ruolo chiave nella diffusione dell’agricoltura e della sedentarizzazione in Europa. Il nome della cultura deriva dalla caratteristica decorazione delle ceramiche, realizzata tramite l’impronta della conchiglia del cardium, un mollusco marino.


Gli studiosi ritengono che questa cultura abbia avuto origine nella Grecia neolitica per poi diffondersi in Italia meridionale, in Sicilia, Puglia e Calabria, intorno al 6.000 a.C. Successivamente, si estese al Golfo di Genova e al sud della Francia (Costa Azzurra e Linguadoca) intorno al 5.800 a.C.

Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Ceramica con motivi decorativi dell'epoca cardiale antico - Foto Foto C.X. Chadefaux Inrap
Cavalaire-sur-Mer in Provenza - Ceramica con motivi decorativi dell'epoca cardiale antico - Foto Foto C.X. Chadefaux Inrap

«Il ritrovamento di frammenti di ceramica cardiale a Cavalaire-sur-Mer rafforza l’ipotesi di una connessione diretta tra le prime comunità agricole del Mediterraneo», ha dichiarato Jean-Paul Demoule, archeologo esperto di preistoria europea.


Un Contributo Fondamentale alla Ricerca Preistorica


Cavalaire-sur-Mer in Provenza - 1 interpretazione risultati, 2 scavi, 3 casa di epoca cardiale - Fotoigrafie Inrap


L’importanza della scoperta di Cavalaire-sur-Mer non si limita all’architettura della casa o alla sua antichità, ma si estende anche alla comprensione delle dinamiche sociali e culturali delle prime comunità neolitiche della regione.


«Si tratta di una prova fondamentale della continuità della presenza umana e dello sviluppo di insediamenti stabili in un periodo di grande trasformazione», ha sottolineato Raphaële Guilbert-Berger.


Questa scoperta rappresenta un'ulteriore testimonianza del ricco patrimonio archeologico della Provenza, una regione che continua a svelare preziose tracce delle sue antiche civiltà.


Gli archeologi dell'Inrap proseguiranno con ulteriori analisi sui reperti rinvenuti, tra cui lo studio del DNA dei resti vegetali e la datazione al radiocarbonio dei campioni di carbone, per ricostruire con maggiore precisione il contesto ambientale e culturale di questa straordinaria scoperta.

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