ROMA- Il 16 novembre 2024, si è svolta a Roma la presentazione dei primi tre volumi delle "Epistole di Luce", opera fondamentale di Bediüzzaman Said Nursi, tradotta per la prima volta in italiano. L'evento si è tenuto presso il Centro Congressi Villa Palestro, situato in Via Palestro 24, e ha attirato un pubblico interessato a conoscere più da vicino il pensiero profondo e l'eredità culturale di questo importante pensatore turco.
L'incontro ha avuto inizio alle 15:00, moderato da Cristina Amira Guerrieri, nota per il suo impegno nel promuovere la cultura e la letteratura attraverso il suo lavoro al Fondaco dei Libri di La Spezia. Dopo i saluti iniziali, si è tenuta una toccante recitazione del Glorioso Corano da parte dell'Imam Errefay, che rappresenta la Grande Moschea di Roma, creando un'atmosfera di riflessione e spiritualità.
La presentazione è proseguita con gli interventi di diversi relatori, ognuno dei quali ha offerto una prospettiva unica sul significato e l'importanza delle "Epistole di Luce". Said Yüce, presidente della Fondazione per la Scienza e la Cultura di Istanbul, ha parlato dell'influenza di Nursi nel contesto contemporaneo, sottolineando la sua capacità di coniugare fede e ragione. Hamza Piccardo, delle Edizioni Al Hikma di Imperia, ha discusso l'importanza della traduzione nell'amplificazione del pensiero nurshiano in Occidente, mentre Erdoğan Nil, delle Edizioni Rejhan di Sarajevo, ha evidenziato il ruolo che queste opere possono avere nel dialogo interculturale.
Serena Forni, teologa e già docente di storia della Turchia contemporanea, ha condiviso alcune riflessioni critiche sulla figura di Nursi, ponendo l'accento sulla sua eredità spirituale e sul messaggio di pace e tolleranza contenuto nelle sue opere. Francesco Tieri, attivista musulmano per la libertà religiosa di Roma, ha invece sottolineato l'importanza delle "Epistole di Luce" nel contesto delle sfide odierne riguardanti la libertà di credo. Infine, Gabriele Tecchiato, traduttore delle "Epistole di Luce" e rappresentante del CICI.
Tecchiato ,dottore in islamistica, dal 1999 è responsabile della biblioteca presso il Centro Islamico Culturale d’Italia, sede della Grande Moschea di Roma.
La sua formazione orientalistica si accompagna a quella in ambito russistico. Ha tradotto Cechov e Gogol, e di recente ha ultimato la traduzione integrale del poema nazionale del popolo ciuvascio, Narspi di K.V. Ivanov, della cui cultura è tra i pochissimi studiosi in Italia.
L'evento si è concluso con un rinfresco, dove i partecipanti hanno avuto l'opportunità di continuare le discussioni avviate durante gli interventi e di approfondire la loro conoscenza sull'opera di Bediüzzaman Said Nursi.
L'importanza di questo incontro non si limita alla semplice presentazione di testi, ma si estende a un dialogo culturale e interreligioso che si fa sempre più necessario nella nostra società contemporanea. Le "Epistole di Luce" rappresentano un invito a riflettere sulla fede, la scienza e l'umanità, elementi che Nursi ha saputo amalgamare con grande maestria.
Chiara Cavalieri
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