Talal Khrais, Roma (National News Agency, NNA Beirut) - Incontrando i partecipanti alla 94a Riunione "Riunione Plenaria delle Opere per l'Aiuto alle Chiese Orientali", Francesco ricorda le sofferenze e i conflitti che minano il presente e il futuro di vari Paesi di Medio Oriente e Africa.
Il suo discorso ai membri della Roaco si snoda tra realtà ecclesiali e geografiche minacciate o scosse da venti di guerra. Il Santo Padre ricorda anche la situazione in Eritrea e la “grave crisi in Libano”, al centro delle riunioni di quest’anno della Roaco. Il Pontefice chiede, in particolare, di pregare il primo luglio “insieme ai capi delle Chiese cristiane” del Paese dei cedri. Il pensiero di Papa Francesco è rivolto anche alla Terra Santa, ai popoli di Israele e Palestina per i quali esprime una speranza: “Sogniamo sempre che nel cielo - afferma il Papa - si distenda l’arco della pace, dato da Dio a Noè come segno dell’alleanza tra Cielo e terra e della pace tra gli uomini”. “Troppo spesso invece, anche di recente, quei cieli - ricorda - sono solcati da ordigni che portano distruzione, morte e paura”. Un altro grido di dolore si leva anche dalla Siria, “sempre presente nel cuore di Dio”. Ma sembra, sottolinea il Pontefice, “non riesca a toccare quello degli uomini che hanno in mano le sorti dei popoli”.
Il Santo Padre Francesco ricorda poi che le riflessioni della Roaco hanno preso in esame la situazione ecclesiale in Etiopia, Armenia e Georgia. “A volte - sottolinea Sua Santità - bisogna ricostruire gli edifici e le cattedrali, comprese quelle distrutte dalle guerre, ma anzitutto bisogna avere a cuore le pietre vive che sono ferite e disperse”.
Il pensiero del Papa torna anche al 2016 quando al termine del viaggio apostolico in Armenia, insieme al Catholicos Karekin II, sono state liberate in cielo delle colombe, “come segno e auspicio della pace nell’intera regione del Caucaso”. “Purtroppo - osserva il Capo della Chiesa Cattolica - essa negli ultimi mesi è stata un’altra volta ferita, e per questo vi ringrazio per l’attenzione che avete posto alla realtà della Georgia e dell’Armenia, affinché la comunità cattolica continui ad essere segno e fermento di vita evangelica”.
La gratitudine di Francesco
Rivolgendosi ai partecipanti alla 94a Assemblea Plenaria della Roaco, il Papa estende la propria gratitudine anche ad altre preziose realtà che cercano di lenire il grido di dolore proveniente da terre martoriate. Attraverso di voi desidero far giungere il mio ringraziamento a tutte le persone che sostengono i vostri progetti e che li rendono possibili: spesso sono semplici fedeli, famiglie, parrocchie, volontari…, che sanno di essere “tutti fratelli” e destinano un po’ del loro tempo e delle loro risorse per quelle realtà di cui voi vi prendete cura.
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