Santa Sede - National News Agency NNA.
Al termine dell'Angelus, di domenica scorsa il Papa torna a rilanciare l'appello a far tacere le armi, dare "spazio al dialogo" e affrontare le questioni "con diritto e negoziati". Il Santo Padre rivolge un pensiero a Ucraina, Medio Oriente, Myanmar e Sud Sudan, poi esorta a pregare per la popolazione di Valencia
Attinge alla Costituzione italiana, e in particolare all'articolo 11 sul ripudio totale della guerra, il Pontefice, per lanciare un nuovo, accorato, appello a far cessare ogni conflitto nel mondo, a far tacere le armi, a privilegiare dialogo, diritto e negoziati come strumenti per la soluzione delle controversie. Al termine dell'Angelus di questa prima domenica di novembre, il Pontefice, saluta i vari fedeli riuniti in un'assolata Piazza San Pietro, chiede di continuare a pregare per la pace : "ricordare" l'articolo 11 della Costituzione. Quello che afferma:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”
"Ricordare questo articolo eh, avanti!", esorta il Pontefice, distaccandosi dal testo scritto. "Possa questo principio attuarsi in tutto il mondo"
La guerra sia bandita e si affrontino le questioni con diritto e negoziati. Tacciano le armi, si dia spazio al dialogo.
Il Santo Padre elenca i territori colpiti dai conflitti. Una lista divenuta ormai una consuetudine, come purtroppo è divenuta una consuetudine la barbarie che si consuma quotidianamente in queste terre, declinata in raid, missili, sparatorie, attentati, bombardamenti su abitazioni e strutture di civili. O anche, come avvenuto a Jabalia, nord di Gaza, in questo fine settimana, secondo le informazioni diffuse dall'Unicef, nell'uccisione di circa cinquanta minori e l'attacco ad un veicolo dell'organismo di operatori impegnati a distribuire vaccini anti polio.
Preghiamo per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar, Sud Sudan.
コメント