Assadakah - Mentre l’amministrazione israeliana impone ai palestinesi di Gerusalemme Est il permesso di soggiorno, come se fossero stranieri o cittadini di second’ordine, l’esercito israeliano sta implementando nuove misure di sorveglianza su larga scala della popolazione palestinese della Cisgiordania, basate su tecniche di riconoscimento facciale tramite una rete di videocamere e smartphones. Il programma è in corso da un paio d’anni, e comprende l’installazione di telecamere a scansione, già in funzione a Hebron, che consentono ai soldati ai posti di blocco a identificare i palestinesi ancor prima che presentino le loro carte d’identità. Inoltre una rete più ampia di telecamere a circuito chiuso, chiamata HSC (Hebron Smart City), fornisce il monitoraggio in tempo reale della popolazione della città e può vedere anche nelle abitazioni private.
Il monitoraggio è attuato anche attraverso smartphones con l’utilizzo di una tecnologia di intrusione denominata Blue Wolf, che sarebbe stata sviluppata dall’israeliana NSO, la stessa società che ha realizzato Pegasus, software che permette di introdursi in tutti i tipi di smartphones, sia Android che iOs, violando i dati prima che vengano crittografati. Sul programma sarebbe attiva anche la divisone dell’esercito Unit 8200, una delle unità di hackers più avanzata al mondo.
Da parte israeliana, gli unici commenti sono stati riguardo operazioni di sicurezza di routine che fanno parte della lotta al terrorismo e degli sforzi per migliorare la qualità della vita della popolazione palestinese in Giudea e Samaria (Cisgiordania secondo la dicitura israeliana).
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