(a cura dell’Ambasciata di Palestina in Italia) - I Front Line Defenders 2021 per il Medio Oriente e l’Africa del Nord sono Sami e Sameeha Huraini, fratello e sorella palestinesi che hanno meritato questo importante titolo come difensori dei diritti umani nella loro casa, la Palestina.
Entrambi impegnati nella resistenza pacifica all’occupazione, i due fratelli si sono un po’ divisi i compiti, occupandosi Sami del coordinamento della lotta popolare e Sameeha delle donne del suo villaggio di At-Tuwani.
Insieme, nelle colline a sud di Hebron, nel 2017 hanno fondato Youth of Sumud, per rispondere alle aggressioni dei coloni e dei militari israeliani contro di loro, contro i contadini, le famiglie e i bambini che vanno a scuola in quest’area. Si tratta di un lavoro di protezione, ricostruzione e rinascita, come nel caso del villaggio di Saurora, abbandonato e andato in rovina negli anni ‘90 in seguito agli attacchi provenienti dall’avamposto illegale di Havat Ma'On.
Nella motivazione del premio si legge proprio questo: “Le colline a sud di Hebron sono una delle zone più pericolose per i palestinesi della Cisgiordania, a causa della presenza degli insediamenti più estremisti. Sami e Sameeha Huraini, insieme ai loro compagni attivisti del movimento Youth of Sumud, scortano i pastori e i bambini sotto minaccia di attacchi da parte dei coloni e dei soldati israeliani. Sameeha organizza anche attività per le donne del suo villaggio, mentre Sami, come leader della sua comunità, viene spesso attaccato dai coloni e dai militari israeliani per il suo lavoro pacifico”. Un lavoro comune per cui i due fratelli sono stati anche arrestati. Quel che fa di loro dei difensori dei diritti umani a rischio meritevoli di un premio è il modo in cui hanno reagito a tutte queste difficoltà, “con dignità, grazia e determinazione a perseverare, dimostrando incredibile coraggio e speranza”. Come ha spiegato il Direttore Esecutivo di Front Line Defenders, “il loro coraggio e la loro resilienza servono da ispirazione e dimostrano a tutti che un altro mondo è possibile”.
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