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Palestina - L’ONU celebra la Nakba

(Ambasciata di Palestina in Italia) - Ottemperando al mandato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che il 30 novembre 2022 aveva approvato una risoluzione storica in cui si chiedeva espressamente all’Ufficio per i Diritti dei Palestinesi del Dipartimento per gli Affari Politici e la Pace di dedicare le proprie attività a “celebrare il 75° anniversario della Nakba (la Catastrofe), organizzando un evento di alto livello nella Sala dell'Assemblea Generale il 15 maggio 2023 e pubblicando documenti e testimonianze pertinenti”, il 15 maggio, il Comitato delle Nazioni Unite per l'Esercizio dei Diritti Inalienabili del Popolo Palestinese ha dato vita a un evento speciale, con un concerto ricco di brani e di artisti palestinesi, alla presenza del Presidente Mahmoud Abbas, All'evento hanno partecipato il Presidente del Comitato, Ambasciatore Cheikh Niang, la delegazione che accompagnava il Presidente della Palestina, rappresentanti della comunità palestinese negli Stati Uniti d'America, nonché numerosi diplomatici e rappresentanti di altri Paesi, agenzie e organizzazioni delle Nazioni Unite.

Preceduta da una riunione speciale ad alto livello presieduta da Niang, durante la quale hanno preso la parola il Presidente Mahmoud Abbas, la Sottosegretaria Generale per gli Affari Politici e la Pace Rosemary Di Carlo, il Commissario Generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) Philippe Lazzarini, nonché rappresentanti dei gruppi regionali e della società civile, la commemorazione è incominciata con la proiezione di diversi servizi televisivi della giornalista Shireen Abu Akleh, uccisa da un soldato israeliano mentre riferiva di un assalto dell'esercito al campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania, l'11 maggio dello scorso anno.

Altri filmati hanno contribuito a mostrare le violazioni israeliane contro il popolo palestinese, come la demolizione delle loro case, lo sfollamento delle loro famiglie, l'insediamento di coloni illegali sulla loro terra, la situazione dei rifugiati e dei loro campi insieme alla loro speranza in un ritorno, l'uccisione pressoché quotidiana di bambini e ragazzi, i loro arresti immotivati, e il loro ferimento con armi da fuoco e proiettili proibiti a livello internazionale perché in grado di causare disabilità permanenti - come infatti accade continuamente.

Nel dare il benvenuto al Presidente Abbas, Niang ha osservato come questa celebrazione non avesse effettivamente precedenti e ha ricordato che il 1948 è stato un anno cruciale nella storia del popolo palestinese, perché fu l'inizio dello sradicamento e dell'esilio per milioni di profughi, aggiungendo che il popolo palestinese sta ancora soffrendo per la continua occupazione e per gli insediamenti, e che di fatto la Nakba continua. Per questo, ha concluso Niang, "continueremo a sostenere i palestinesi affinché raggiungano una soluzione giusta e permanente alla loro causa e al loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza, in conformità con il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite".

Il Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Csaba Kőrösi, è intervenuto dichiarando che "uno dei primi grandi compiti delle Nazioni Unite è quello di cercare una soluzione giusta al conflitto in Medio Oriente che va avanti da 75 anni, perché tra le cose all’ordine del giorno dell'Assemblea Generale la questione della Palestina è rimasta irrisolta". Di fatto, ha ammesso, “da giovane diplomatico per decenni nella regione, non avrei mai pensato di trovarmi a presiedere l'Assemblea Generale nel 2023 con gli stessi fascicoli aperti sulla scrivania e senza alcun orizzonte per chiuderli”. Tuttavia, ha aggiunto, è giusto “celebrare la speranza, la determinazione e la fermezza, che sono come quelle dell'ulivo in una terra arida. Milioni di palestinesi hanno incarnato questa pazienza, determinazione e fermezza".

Il Rappresentante Permanente dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha ricordato che “proprio nel momento in cui il mondo stava formulando la Carta delle Nazioni Unite e adottando convenzioni internazionali, il popolo palestinese veniva privato dei diritti sanciti in quelle carte, e Israele scacciava la maggior parte della nostra gente con la forza delle armi. Questo avveniva 75 anni fa, ma i tentativi di espellere con la forza il nostro popolo, di sradicarlo dalla sua terra e di privarlo della sua identità continuano fino ad ora". Per questi motivi, ha detto Mansour, "tenere questo evento nella sede delle Nazioni Unite, con tutto ciò che questo luogo simboleggia e in seguito a una risoluzione delle Nazioni Unite sulla Nakba per la prima volta nella storia di questa organizzazione, costituisce l’attesissimo riconoscimento dell'ingiustizia storica che ha colpito e continua a colpire il popolo palestinese, nonché una chiara espressione della necessità di porre fine a tutto ciò facendo trionfare i diritti nella terra di Palestina, compreso il diritto del nostro popolo all'autodeterminazione e al ritorno, all'indipendenza del nostro Stato con Gerusalemme capitale, e ad una vita libera e dignitosa sulla nostra terra”.

In conclusione, alcuni estratti del film “Al-Tantura” hanno portato nella Sala dell’Assemblea Generale dell’ONU le testimonianze dei soldati che commisero il massacro di Al-Tantura, avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 maggio 1948 a 24 km da Haifa, che causò la morte di 230 persone poi sepolte in fosse comuni sulla spiaggia del villaggio. Oggi, un villaggio turistico e un parcheggio custodiscono i corpi dei morti.

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