Palestina - Assopace denuncia limitazione libertà movimento
- Patrizia Boi
- 31 gen
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Patrizia Boi (Assadakah News) - Assopace Palestina ha espresso sollievo per la liberazione della sua presidente, Luisa Morgantini, e del giornalista del Sole 24 Ore, Roberto Bongiorni, fermati dall'esercito israeliano nei territori occupati. Tuttavia, l'associazione denuncia con fermezza la gravità di quanto accaduto, definendo il fermo di Morgantini e di altre tre persone un atto di repressione e limitazione della libertà di movimento e informazione.
Secondo Assopace Palestina, il sequestro degli effetti personali e il fermo arbitrario dei quattro rappresentano un esempio delle politiche di oppressione messe in atto dal governo israeliano, specialmente dopo il 7 ottobre 2023, con un aumento della militarizzazione nei territori palestinesi occupati.
L'organizzazione sottolinea che tali azioni intimidatorie sono parte di una strategia più ampia volta a reprimere il dissenso e a ostacolare il lavoro degli osservatori per i diritti umani, degli attivisti pacifisti e dei giornalisti impegnati a documentare la situazione.
Assopace Palestina chiede con urgenza il rilascio dell'ultima persona ancora detenuta, evidenziando come la sua unica "colpa" sia quella di essere un palestinese nato e cresciuto sotto occupazione militare. Inoltre, sollecita il governo italiano a chiarire con le autorità israeliane le modalità e le motivazioni del fermo, nonché ad acquisire informazioni su eventuali procedimenti legali a carico dei fermati.
L'associazione esorta le istituzioni italiane a garantire la libertà di movimento per gli attivisti dei diritti umani e per la stampa internazionale nei territori palestinesi occupati. Infine, ribadisce la necessità di consentire a tutte le organizzazioni umanitarie, alle Ong e all'Unrwa di operare liberamente nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, affinché la presenza di operatori e giornalisti possa continuare a garantire un'importante testimonianza su quanto accade in quei territori.
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