Padiglione Libanese - 19° Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia
- Patrizia Boi
- 20 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min

Assadakah News - LA TERRA SI RICORDA
CURATORI
Collective for Architecture Lebanon (CAL): Edouard Souhaid (co-curatore), Shereen Doummar (co-curatrice), Elias Tamer (co-curatore), Lynn Chamoun (co-curatrice)
Il Collective for Architecture Lebanon (CAL) è un'organizzazione no-profit co-fondata nel 2019 da Shereen Doummar, Edouard Souhaid, Elias Tamer e Lynn Chamoun. È registrata presso il Ministero dell’Interno libanese con il numero 8629/201.
CAL mira a creare una piattaforma interdisciplinare per il dialogo e il dibattito tra i campi dell’architettura, del design, della pianificazione urbana e delle scienze umane. La piattaforma si propone di coinvolgere attori chiave nello sviluppo e nella diffusione di ricerche approfondite, visioni innovative e discorsi critici.
Collaborando con la nuova generazione di professionisti, CAL intende supportare la ricerca e divulgarla attraverso conferenze, pubblicazioni, mostre e competizioni. Questo approccio consente ai vari stakeholder di confrontarsi, condividere esperienze e sviluppare soluzioni e visioni comuni.
L'obiettivo più ampio del collettivo è promuovere questo dibattito al di là del mondo arabo, coinvolgendo pubblici diversificati. CAL crede che la ricerca su storia, geografia, pianificazione e architettura debba essere accessibile e condivisa per favorire la crescita della conoscenza e della comprensione del mondo arabo.
Attraverso le sue iniziative, CAL intende approfondire la conoscenza architettonica e urbana, coinvolgendo diversi interlocutori per plasmare un dialogo significativo sull’ambiente costruito e affrontare questioni sociali urgenti.

ESPOSITORI
Karim Emile Bitar, Rami Zurayk, Public Works Studio, Green Southerners, Mohamed Choucair, Earth Preservation Project, Aude Abou Nasr, Munira Khayyat, Jala Makhzoumi, TheOtherDada, Leila Darwish, Jouzour Loubnan, Amy Chiniara, Charbel Samuel Aoun, Nathalie El Mir
COMMISSARIO
Jad Tabet, Ministero della Cultura
ORGANIZZATORE
Federazione Libanese degli Ingegneri (Wael Debs)
DICHIARAZIONE CURATORIALE

La Terra Si Ricorda, il Padiglione Libanese alla 19 Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, presenta un ministero fittizio – il Ministero dell’Intelligenza della Terra – dedicato alla guarigione del territorio dall’ecocidio e alla costruzione di un archivio dinamico di questa distruzione intenzionale.
Affermiamo che, prima dell’architettura, esiste la terra, e che gli architetti devono assumere un ruolo più attivo nel nostro rapporto con l’ambiente naturale. Il padiglione affronta con urgenza la crisi dell’ecocidio e non è quindi solo una mostra, ma un appello all’azione: uno spazio di attivismo che mette i visitatori di fronte alla realtà della devastazione intenzionale dell’ambiente naturale. La Terra Si Ricorda li invita a immaginare e contribuire a costruire un futuro alternativo in cui umani e non umani possano prosperare insieme.
Il Libano è sull’orlo della perdita della propria essenza a causa di decenni di guerre, urbanizzazione incontrollata e instabilità politica. Il degrado ambientale ha raggiunto livelli catastrofici, accelerato dai conflitti e dalla distruzione deliberata della natura.
Terreni che per millenni hanno sostenuto la vita sono ora avvelenati: il suolo e l’acqua contaminati da metalli pesanti, armi incendiarie, detriti e la distruzione mirata di campi agricoli e frutteti.
Questi atti di ecocidio hanno cancellato intere comunità, trasformando paesaggi un tempo rigogliosi in terre desolate e inabitabili.

Ad esempio, nel 2024, l’uso intensificato del fosforo bianco ha devastato vaste aree, lasciando un’eredità tossica forse irreversibile. La cancellazione sistematica dell’ecologia libanese non è solo una crisi ambientale: è una questione esistenziale.
Al centro della nostra ricerca c’è una domanda fondamentale: come possiamo guarire la terra per costruire un futuro per le prossime generazioni?
La Terra Si Ricorda sostiene che l’architettura non può limitarsi a rispondere alla distruzione. Prima di ricostruire, gli architetti devono assumere un ruolo attivo di fronte alla devastazione ambientale, dando priorità alla rigenerazione del territorio.
Strutturando il padiglione come un ministero attivista, creiamo un quadro per l’azione urgente, chiedendo agli architetti di diventare protagonisti nella tutela della terra. L’ambiente costruito è indissolubilmente legato al mondo naturale e, in tempi di crisi, l’architettura ha un ruolo cruciale nel plasmare il futuro.

Il Ministero dell’Intelligenza della Terra, che promuove un cambiamento nelle politiche ambientali, è organizzato in quattro dipartimenti:
Dipartimento dei Rapporti sull’Ecocidio
Documenta l’ecocidio per costruire un archivio in continua evoluzione delle ferite della terra, tracciando la distruzione ambientale come atto forense di memoria e responsabilità.
Dipartimento di Contro-Mappatura
Sfida le cartografie dominanti ridefinendo la narrazione sulla condizione della terra e riportando alla luce paesaggi cancellati.
Dipartimento delle Specie Endemiche
Salvaguarda la biodiversità attraverso la conservazione dei semi e la gestione ecologica, garantendo che il DNA della terra possa resistere, adattarsi e rigenerarsi oltre i cicli di sfruttamento.
Dipartimento della Guarigione Strategica
Sviluppa strategie di ripristino ecologico basate sulle conoscenze indigene, riattivando i processi naturali per guarire gli ecosistemi danneggiati e ripristinare l’equilibrio.
La Terra Si Ricorda ci invita a riscoprire che la terra conserva memoria e risorse vitali. Per proteggerle, dobbiamo ridefinire con urgenza il nostro rapporto con la natura.
Press Office Contact:
Rana Najjar
+961 70 931 060
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