Ordine di Malta - “Il Libano simbolo di coesistenza”
- Roberto Roggero
- 7 giorni fa
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Assadakah News - “Il Libano è un simbolo di cooperazione, di secolare coesistenza pacifica e convivenza fra culture e religioni diverse, e non deve essere dimenticato - così si è espresso il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, nel discorso che ha rinnovato la cooperazione e lo sviluppo in Libano, in occasione dell’incontro “Rebuilding Lebanon, preserving its diversity” con la collaborazione di S.E. Bernhard Kotsch, ambasciatore della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede.
Nel videomessaggio di apertura, il presidente libanese Joseph Aoun ha ricordato come la pluralità religiosa e culturale del Libano è il cuore della nostra identità nazionale e un pilastro della stabilità regionale.

Il Gran Cancelliere ha ribadito l’impegno dell’Ordine Ospedaliero di Malta nella rinascita di un Paese che rimane e rimarrà simbolo di coesistenza e impegno: “La storia dell’Ordine di Malta è legata a quell’area per motivi che risalgono a secoli nel tempo. L’Ordine di Malta è nato proprio in quelle terre, oggi importantissima area per il mondo in cui viviamo, attualmente scosso da grandi problematiche, tragedie umanitarie, conseguenza di sconsiderati conflitti. Parlando in particolare del Libano, l’impegno dell’Ordine di Malata è di fare rivivere quest’area del mondo, in armonia come è sempre stato fra le varie culture e religioni che da secoli convivono in pace, e che meritano un futuro pacifico, in un Paese che oggi è stato ancora una volta dilaniato da una guerra assurda”.
Marwan Sehnaoui, Presidente dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta, ha spiegato: “In Libano abbiamo in corso oltre 60 progetti, dall’estremo nord all’estremo sud, in tutto il Paese, e stiamo lavorando in tre settori principali: medico, sociale e agro-umanitario, su base assolutamente apolitica e aperta a tutte le culture e le confessioni religiose, per una dignità unica specialmente in Libano, dove la diversità è unione e non di differenza.

Le oltre 600 persone che l’Ordine di Malta ha impegnate in Libano fanno principalmente questo, e lo fanno senza alcun altro fine che la rinascita e lo sviluppo della cultura d’insieme, nella massima umiltà”. L’associazione libanese dell’Ordine di Malta è una realtà da più di 70 anni, con 11 centri sanitari, altrettante unità mediche mobili, tre cucine mobili, centri per disabili e anziani. Proprio a queste attività è stata dedicata parte dell’incontro, nella quale sono stati illustrati i principali progetti portati avanti, tra cui il programma agro-umanitario sviluppato con Malteser International e sostenuto dalla Germania, che ha portato la creazione di sette centri nel Paese.
Il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero Chiese orientali, ha ribadito che “il Libano è simbolo ancora non ripetuto, quindi unico, e per questo che non si deve perdere. L’esperienza intercomunitaria del Libano è ancora più importante in un mondo dove la competizione è diventata in pratica legge politica”.
L’impegno e lo sviluppo sono stati evidenziati poi da Tobias Tunkel, direttore per Medio Oriente e Nordafrica del Ministero degli Affari Esteri tedesco, e dall’intervento di Ghady El Khoury, incaricato dell’ambasciata libanese presso l’Ordine di Malta.
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