Roberto Roggero* - Anche Mr.Bean rimane allibito! Mai in precedenza qualcuno aveva osato tanto, e nella convinzione della assoluta impunità che la inazione della comunità internazionale permette. Nessun primo ministro o capo di stato si è mai permesso di insultare l’Assemblea Generale, tantomeno di etichettare il segretario generale come “indesiderabile”, e fino all’eccesso di pretendere che i Caschi Blu obbediscano a un ultimatum che intima di evacuare le basi del contingente internazionale, per consentire alle truppe israeliane di invadere lo stato sovrano del Libano.
Questo è ciò che si sta permettendo, ed è semplicemente inaudito! Il tutto mentre gli aerei israeliani continuano a bombardare ospedali come il centro Al Aqsa di Gaza solo perché la comunità internazionale deve credere alla versione israeliana secondo cui nei sotterranei si troverebbe un comando di Hamas. Anche se fosse, riesce difficile accettare che si possa radere al suolo un ospedale per tale scopo. E non è tutto: ai quattro morti, ai 40 feriti, alle tende in fiamme si aggiungono le 10 vittime e i 30 feriti di un altro attacco, questa volta al campo profughi di Jabalya. In più, 18 morti in una scuola a Gaza. Forse la scuola era un deposito di missili di Hamas o un nascondiglio di pericolosi terroristi di 14 o 15 anni?
La guerra diventa di ora in ora più una inutile caccia all’uomo e all’organizzazione, ovunque essi si nascondano e senza preoccuparsi dei civili coinvolti in questa spirale di violenza.
Come dimostra anche l’ultimatum lanciato dal ministro dell’Economia e dell’Industria di Tel Aviv, Eli Cohen, che ha intimato a quella che definisce “la inutile missione Unifil di stanza in Libano, di lasciare il Paese, in quanto avrebbe fallito nel compito di proteggere gli israeliani”… E infatti sono gli israeliani a dover essere protetti, non i palestinesi, i libanesi o i siriani!
Il ministro Cohen si permette di dichiarare che “Queste forze non hanno in alcun modo contribuito al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l’applicazione delle risoluzioni ONU e fungono da scudo a Hezbollah”, quindi, rivolgendosi a quel segretario generale che il suo governo ha insultato di fronte al mondo, pretende una risposta affermativa all’ultimatum, ovvero il governo israeliano pretende di dettare legge all’ONU e obbligarlo a obbedire e ad evacuare le basi Unifil in Libano. Antonio Guterres, avvalendosi dell’autorità che le Nazioni Unit gli hanno conferito, ha educatamente risposto: “No, le truppe ONU rimangono dove sono, e la bandiera delle Nazioni Unite continuerà a stare dove si trova”.
( * Direttore responsabile Assadakah News)
Comments