Oman - Viaggio nella Preistoria, le antiche Tombe a Torre di Bat
- Patrizia Boi
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Patrizia Boi (Assadakah News) - L'Oman, crocevia di rotte commerciali e culturali fin dalla preistoria, custodisce un patrimonio archeologico straordinario che racconta millenni di storia umana. Tra i suoi tesori più celebri spiccano i siti proto-storici di Bat, Al-Khutm e Al-Ayn, inseriti nel 1988 nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come eccezionale testimonianza delle prime civiltà della Penisola Arabica. Il sito archeologico di Bat si trova nel Governatorato di Ad-Dhahirah, a sud dei Monti Hajar e a circa 25 chilometri a est della moderna città di Ibri.
Bat e le misteriose tombe a torre (III millennio a.C.)

Il sito di Bat, nell'Oman nord-occidentale, rappresenta uno dei più importanti complessi funerari dell'Età del Bronzo (3000-2000 a.C.). Qui, oltre 100 tombe a torre in pietra si stagliano contro il paesaggio desertico, costruite con blocchi perfettamente assemblati senza malta.
Oltre alla necropoli che contiene centinaia di tombe, sono state documentate otto enormi costruzioni in pietra archeologiche, note come torri. La prima campagna di scavi nel sito di Bat fu condotta nel 1972 da una spedizione danese sotto la supervisione di Karen Frifelt. Frifelt condusse le sue ricerche su numerose tombe nella necropoli e su tre delle costruzioni in pietra archeologiche (Torre 1145, Torre 1146 e Torre 1147). Frifelt trovò alcuni resti di abitazioni mal conservate sul pendio a nord della Torre 1145. Dopo una lunga interruzione, gli scavi a Bat ripresero nel 2000.
La necropoli di Bat è composta da diverse centinaia di tombe risalenti ai periodi di Hafit (3100-2700 a.C.) e Umm an-Nar (2700-2000 a.C.). Al suo centro si trova un gruppo armonioso di tre tombe ben conservate del periodo di Umm an-Nar, numerate 154, 155 e 156. La tomba 155 ha un diametro esterno di 6,5 metri ed è composta da due camere sepolcrali separate da un muro interno che si estende per due terzi della lunghezza della camera verso l'interno, consentendo così l'accesso attraverso un unico ingresso. La facciata esterna è costituita da pietre bianche accuratamente scolpite.
Le Tombe a Torre (chiamate anche beehive tombs per la loro forma a cupola) mostrano una maestria ingegneristica sorprendente per l’epoca. I blocchi di pietra, spesso di grandi dimensioni, erano lavorati con precisione per incastrarsi perfettamente, garantendo stabilità senza l’uso di malta. Si tratta di una Architettura unica, le tombe, alte fino a 5 metri, presentano camere sepolcrali interne accessibili da strette aperture. Alcune mostrano ancora tracce di decorazioni in ocra rossa.

Forma e struttura: Le tombe hanno una pianta circolare o ovale (diametro 3-6 metri) e si restringono verso l’alto, formando una pseudo-cupola (tecnica simile ai tholos mediterranei).
Materiali: Utilizzavano pietra calcarea locale, tagliata in blocchi squadrati e levigata. Alcuni presentano incisioni geometriche.
Accesso: L’ingresso è spesso orientato a est o sud-est, forse in connessione con il sorgere del sole o rituali di rinascita.
Curiosità: Alcune tombe hanno doppie camere, forse per separare individui di rango diverso o per fasi successive di sepoltura.
Gli scavi hanno rivelato sepolture collettive Rituali misteriosi. Sono stati rinvenuti:
Armi: Pugnali in bronzo e frecce, simboli di potere.
Ceramiche: Vasellame locale (decorato a motivi geometrici) e importato (mesopotamico), prova di scambi commerciali.
Oggetti rituali: Piccoli idoli in pietra e conchiglie lavorate (forse amuleti).

Ipotesi sociale: La disparità nei corredi suggerisce una élite guerriera o sacerdotale, mentre le sepolture collettive potrebbero indicare clan familiari. I corredi funerari (ceramiche, armi in bronzo), suggeriscono una società gerarchizzata con culti ancestrali. Oltre alle sepolture collettive, alcune tombe presentano allineamenti astronomici, suggerendo un legame con culti legati al ciclo solare o lunare. Alcune tombe sono allineate con l’alba del solstizio d’inverno, simile a Stonehenge. Potrebbero essere "porte" simboliche tra il mondo dei vivi e quello dei morti, in sintonia con cicli cosmici.
Nelle Sepolture secondarie, alcuni scheletri mostrano segni di smembramento prima della deposizione, forse legati a pratiche di "esposizione dei morti" (come nei Towers of Silence zoroastriani).

L'Ocra rossa usata per coprire i corpi, potrebbe simboleggiare sangue, vita o protezione nell’aldilà. Le decorazioni in ocra rossa potrebbero simboleggiare rigenerazione o status sociale.
Sono stati trovati resti di capre e bovini, forse animali sacrificali offerti alle divinità.
Bat era probabilmente un centro chiave della Civiltà Magan, citata nei testi mesopotamici per il commercio di rame e pietre preziose. I reperti di Bat corrispondono alle descrizioni dei "paesi di Magan e Dilmun" nei documenti di Ur e Akkad.
Bat era dunque un nodo cruciale nella rete commerciale dell’Età del Bronzo, collegata alla Mesopotamia e alla Valle dell’Indo. I testi sumeri menzionano Magan come fonte di rame (estratto dalle miniere di Hajar situate nelle vicine montagne dell’Oman) e di pietre preziose come la diorite, usata per statue e monumenti.
Il rame veniva esportato verso Mesopotamia e India, in cambio di tessuti, grano e perle. Rammentiamo che i rame di Magan era essenziale per le armi e gli utensili delle prime città-stato sumere.

Sono state trovate prove archeologiche, come sigilli mesopotamici e pesi da bilancia che confermano le attività mercantili suddette.
Nuovi scavi hanno portato alla luce manufatti importati, come perle di cornalina e ceramiche mesopotamiche, confermando i legami a lunga distanza. Inoltre, alcune tombe mostrano riutilizzi successivi, indicando una continuità culturale nel tempo.
Le tombe di Bat ricordano quelle di Umm an-Nar (Emirati Arabi Uniti) e Hili (Oman orientale), ma si distinguono per la loro densità e monumentalità, suggerendo che Bat fosse un centro cerimoniale di primo piano. Esiste anche una certa affinità con le Tombe a tholos (Grecia, Sardegna), che sono simili nella forma, ma quelle di Bat sono più antiche di 1000 anni.
Oggi le tombe sono chiamate "Case degli Spiriti" dai beduini, che le evitano al crepuscolo. Alcune storie parlano di jin (spiriti) che le abitano.
Oggi il sito è protetto e valorizzato, con percorsi turistici che permettono di ammirare le tombe nel loro contesto desertico, immerso in un paesaggio quasi surreale.
È una "capsula del tempo" dell’Età del Bronzo, dove archeologia, commercio e spiritualità si fondono, ma resta irrisolto il motivo per cui questa civiltà scomparve intorno al 2000 a.C. (cambiamenti climatici? Esaurimento del rame?).
Maggiori dettagli su: https://www.archaeoman.de/ar/der-fundort-bat/
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