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Oman – Congresso IFJ: seconda giornata nel nome di Shireen

Assadakah Roma News – La seconda giornata del Congresso della IFJ (International Federation of Journalists), in corso a Musqat, capitale del bellissimo Sultanato dell’Oman, si è svolta oggi nel nome della collega Shireen Abu Akleh, uccisa lo scorso 11 maggio da un cecchino israeliano mentre documentava una irruzione delle forze di occupazione alla periferia di Jenin, in Cisgiordania.

Il tema principale della discussione odierna è stata la attuale condizione dell’informazione globale dopo l’ondata della pandemia di Covid, e le conseguenze del caso, in termini di perdita di posti di lavoro, diminuzione delle retribuzioni, e precariato oltre le previsioni. I relatori del Congresso hanno evidenziato gli strascichi della “Condizione Covid”, con i quali i vari Paesi devono fare i conti, non solo a livello nazionale, ma soprattutto dal punto di vista mondiale, visto che l’informazione oggi viaggia in tempo reale da un capo all’altro del globo.

Il quadro dell'informazione contemporanea disegnato dai relatori di tutto il mondo è a tinte decisamente poco piacevoli, con qualche eccezione. L'Italia ha garantito sostegni al settore con l'obiettivo di un rilancio strutturale e ha dato aiuti economici nei momenti di chiusura totale a quei lavoratori autonomi e precari che si sono visti azzerare le committenze. Altri Paesi europei hanno promesso misure analoghe.

L’ambasciatrice italiana in Oman, S.E. Federica Flavi, ha ricevuto la delegazione italiana della Federazione Nazionale della Stampa, che è fra i partecipanti, in mezzo ad altri 250 rappresentanti di 92 Paesi.

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