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Oman - 'Al Mirani': un forte, una leggenda, un simbolo di Libertà


Patrizia Boi (Assadakah News) - Immaginate di trovarvi nel cuore di Muscat, la capitale dell'Oman, dove le montagne brulle incontrano il blu intenso del Golfo di Oman. Qui, a guardia del porto, si ergono due sentinelle silenziose, testimoni di secoli di storia: i forti di Al Jalali e Al Mirani. Ed è proprio Al Mirani, con la sua imponente mole che si staglia contro il cielo, a custodire una leggenda affascinante, un racconto di amore, inganno e libertà.


La storia di Al Mirani si intreccia indissolubilmente con il dominio portoghese, una pagina cruciale nella storia dell'Oman. Nel XVI secolo, i portoghesi, attratti dalla posizione strategica di Muscat sulle rotte commerciali verso l'India, conquistarono la città e costruirono i forti per proteggere il loro avamposto. Al Mirani, con le sue mura massicce e la sua posizione dominante, divenne un simbolo del potere portoghese nella regione.

Il Forte di Al Mirani è stato simbolo del potere portoghese
Il Forte di Al Mirani è stato simbolo del potere portoghese

Ma il dominio straniero non poteva durare per sempre. Nel XVII secolo, l'Oman, sotto la guida della dinastia Yaruba, iniziò a ribellarsi. Il sultano Bin Saif, un leader carismatico e determinato, guidò le forze omanite alla riconquista del loro territorio. Ed è qui che la leggenda si fonde con la storia, dando vita a un racconto avvincente.


Si narra che un comandante portoghese, di stanza ad Al Mirani, si innamorò perdutamente della figlia di un ricco mercante indù, fornitore del forte. Il mercante, però, si oppose al matrimonio per motivi religiosi, scatenando l'ira del comandante. Minacciato di rovina, il mercante escogitò un piano astuto.


Per un anno intero, finse di preparare le nozze, guadagnando la fiducia del comandante. Nel frattempo, con meticolosa pazienza, privò il forte di tutte le scorte di polvere da sparo e viveri, indebolendo le difese. Una volta che Al Mirani fu vulnerabile, il mercante informò il sultano Bin Saif, che nel 1649 sferrò l'attacco decisivo, conquistando il forte.


La caduta di Al Mirani segnò l'inizio della fine del dominio portoghese in Oman. Poco dopo, i portoghesi furono espulsi da Muscat, e il matrimonio tra il comandante e la figlia del mercante non fu mai celebrato.

Il Forte di Al Mirani oggi simbolo della resilienza e dell'ingegno del popolo omanita
Il Forte di Al Mirani oggi simbolo della resilienza e dell'ingegno del popolo omanita

La leggenda di Al Mirani è più di una semplice storia d'amore e inganno. È un simbolo della resilienza e dell'ingegno del popolo omanita, della loro determinazione a riconquistare la propria libertà. Il forte, con la sua imponenza silenziosa, continua a dominare il porto di Muscat, un monito del passato e un simbolo di orgoglio per il futuro.


Oggi, Al Mirani e il suo gemello Al Jalali sono tra le attrazioni più iconiche di Muscat. Sebbene non siano aperti al pubblico, la loro vista dall'esterno è sufficiente per evocare la grandezza del passato e per immaginare le vicende che si sono svolte tra le loro mura.


Al Mirani, con la sua leggenda e la sua storia, è un luogo che incanta e ispira. È un promemoria di come l'astuzia e la determinazione possano trionfare sulla forza bruta, e di come l'amore, anche se proibito, possa lasciare un segno indelebile nella storia.


La fortezza di Al Mirani: un baluardo di storia

La fortezza di Al Mirani: un baluardo di storia
La fortezza di Al Mirani: un baluardo di storia

La sua storia di costruzione è un intreccio di ambizioni imperiali e adattamenti strategici. Nel lontano 1610 d.C., corrispondente all'anno 1019 del calendario islamico, i portoghesi, desiderosi di consolidare il loro controllo sulla regione, edificarono un bacino di carenaggio e una roccaforte ai piedi della roccia di Al Mirani. Comprendendo l'importanza strategica della posizione, dotarono la fortezza di una batteria di cannoni a livello del mare, progettata per respingere eventuali attacchi provenienti da navi nemiche che si avvicinavano alla costa.


Le pareti del forte custodiscono ancora tracce del passato, come l'iscrizione in lingua portoghese, incisa sul muro sud-orientale del cortile posteriore inferiore, che si affaccia sul porto. Si ritiene che questa iscrizione possa essere stata modificata intorno al 1640 d.C., dopo che il Portogallo si separò dalla Spagna.

Batteria di cannoni a livello del mare nella fortezza Al Mirani
Batteria di cannoni a livello del mare nella fortezza Al Mirani

La fortezza di Al Mirani, conosciuta anche come fortezza di Capitan, ha sempre rivestito un ruolo di primo piano nella difesa della città. Martino Afonsodi Melau, il governatore portoghese di Muscat, la utilizzava come residenza estiva nel 1623 d.C., rifugiandosi tra le sue mura durante i mesi più caldi. Il resto dell'anno, preferiva risiedere nel complesso di Jarez, situato ai piedi della fortezza. In quel periodo, Muscat conobbe un'importante opera di rinnovamento urbano, con la ricostruzione delle mura cittadine, la costruzione di una nuova sede doganale e l'erezione di torri nei passaggi di Kalbuh, Riyam e Sidab.


Un disegno dell'epoca, realizzato da De Resende, ci offre uno sguardo sulle fortificazioni originarie. Sebbene non mostri le alte torri che vediamo oggi, rivela la presenza di solide fortificazioni. L'Imam Ahmed bin Saeed aggiunse una torre alla fine del XIX secolo d.C., e si ritiene che le altre torri siano il risultato di successive modifiche.

La torre intonacata di bianco, fortezza Al Mirani
La torre intonacata di bianco, fortezza Al Mirani

Il disegno portoghese mostra una struttura centrale rettangolare, circondata da mura che seguono il profilo della roccia sul lato nord-orientale. La sede del comandante, con la sua torre intonacata di bianco, si erge su due piani, accanto alla piccola chiesa circolare con cupola. Il lungo muro e la stretta roccaforte sul bordo occidentale, ancora visibili oggi, risalgono alla costruzione originale. La roccaforte settentrionale ospita una scala che conduce alla piattaforma dei cannoni, una struttura semicircolare a livello del mare.


Oggi, Al Mirani ospita una guarnigione di soldati del Sultano e funge da caserma militare. I suoi antichi cannoni, testimoni di battaglie passate, rimangono a guardia della città.

Oggi, Al Mirani ospita una guarnigione di soldati del Sultano e funge da caserma militare
Oggi, Al Mirani ospita una guarnigione di soldati del Sultano e funge da caserma militare

E così, Al Mirani si erge, un poema di pietra inciso nel cuore di Muscat. Le sue mura, testimoni silenziose di secoli di storia, narrano di un'epoca in cui il potere portoghese dominava queste terre, quando il forte era ben più di una fortezza: un baluardo inespugnabile, un simbolo di supremazia.


Ma Al Mirani è anche un canto di libertà, un inno all'astuzia e alla resilienza di un popolo che non si è arreso. Le sue pietre, che un tempo risuonavano dei passi dei soldati portoghesi, ora sussurrano la leggenda del mercante astuto, dell'amore proibito e dell'inganno che portò alla riconquista.

La fortezza Al Mirani vista da sotto
La fortezza Al Mirani vista da sotto

Le iscrizioni portoghesi, incise nel suo cuore di pietra, sono un eco di un passato lontano, un memento di un'epoca di conquista e di cambiamento. I cannoni antichi, che ancora riposano tra le sue mura, sono sentinelle silenziose, custodi di storie di battaglie e di trionfi.


E mentre il sole tramonta sul Golfo di Oman, tingendo di oro le mura di Al Mirani, si può quasi udire il sussurro del vento che porta con sé le voci del passato, le risate, i pianti, i sussurri d'amore e le grida di battaglia. Al Mirani, fortezza e leggenda, un simbolo eterno di Muscat, un canto di pietra che risuona attraverso i secoli.





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