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Chiara Cavalieri ( Assadakah News) - La 15ª edizione del Festival del Teatro Arabo, organizzata dall'Autorità del Teatro Arabo in collaborazione con il Ministero della Cultura, dello Sport e della Gioventù dell'Oman, prosegue a Muscat, confermando il suo ruolo centrale come piattaforma di dialogo e innovazione artistica.
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Tra i momenti più significativi del festival, la conferenza intellettuale "Teatro e intelligenza artificiale tra la lotta per il controllo e la rivoluzione della creatività umana" ha esplorato l'impatto della rivoluzione digitale sul teatro. Wissam Qatawneh e Hassan Hayna hanno discusso, attraverso documenti di lavoro, l'integrazione dell'intelligenza artificiale nei contesti teatrali, analizzando gli "effetti speciali" come suono surround, olografia e interazione tra macchina e attore.
Intelligenza artificiale e progettazione teatrale
L'analisi, guidata da Al-Hajri, si è soffermata sugli effetti positivi dell'intelligenza artificiale nella progettazione teatrale, come l'aumento della produttività e dell'innovazione. Tuttavia, sono emersi anche aspetti critici, come la perdita del tocco personale e le questioni etiche legate ai diritti di proprietà intellettuale e alla responsabilità sui contenuti. Specialistici contributi sono stati presentati anche da esperti cinesi, che hanno evidenziato nuove applicazioni pratiche di AI nel teatro.
Concorso Arabo per la Ricerca Scientifica Teatrale
Un altro momento clou del festival è stato il concorso intitolato "Patrimonio, teatro e post-patrimonio nel teatro arabo", che ha visto premiati:
Dott.ssa Al-Zahra Ibrahim (Marocco) per la ricerca sul progetto teatrale di Ismail Abdullah.
Hussein Al-Rahawi (Marocco) per uno studio sull’evoluzione del pensiero teatrale.
Hussam Mohieddine (Libano) per una ricerca sulla dialettica tra teoria e post-patrimonio.
I vincitori hanno condiviso le loro tecniche di ricerca e le sfide affrontate, arricchendo il dibattito culturale.
Le rappresentazioni teatrali
Il festival ha ospitato una serie di spettacoli che hanno spaziato dal realismo simbolico al teatro delle marionette:
“Bukhara” della Compagnia dell'Opera Tunisina, una riflessione sugli effetti dell'inquinamento ambientale e sociale.
“Macbeth the Factory” della troupe del Cairo Medical College, che rilegge Shakespeare in chiave moderna.
“The Shelter” della compagnia giordana Mamal 612, ambientato in uno spazio tra vita e morte.
“Count Backwards”, del Teatro Nazionale di Damasco, un'opera di marionette che esplora conflitti interiori.
“Donne di Lorca”, della Compagnia nazionale irachena, che indaga temi di amore, pace e libertà attraverso un’ottica femminile.
“Haga - Gate 52”, della compagnia tunisina People's Theatre Group, che ritrae le storie di donne in un aeroporto.
Ghannam Ghannam, capo del settore media dell'Autorità del Teatro Arabo, ha elogiato la disponibilità del Sultanato dell'Oman a ospitare eventi di questa portata, sottolineando il progresso artistico e culturale raggiunto. Zidane, membro della giuria del concorso, ha dichiarato che la manifestazione rappresenta un’aggiunta qualitativa al panorama culturale arabo, stimolando dialoghi aperti e nuovi spazi intellettuali.
Domani il festival si concluderà con una cerimonia ufficiale sotto il patrocinio di Sua Altezza Sayyid Theyazin bin Haitham Al Said, Ministro della Cultura, dello Sport e della Gioventù.
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