Letizia Leonardi (Assadakah News) - Dopo sei mesi dall'annessione dell'Artsakh da parte dell'Azerbaijan si sono avverati i timori della popolazione armena che ha deciso di restare in quei territori. Il dittatore Aliyev aveva promesso che gli armeni potevano restare nelle loro case perché non gli sarebbe accaduto niente. Dopo 10 giorni dalla resa del 20 settembre dello scorso anno, già il 90% della popolazione era già andata via. Chi è rimasto però subisce provocazioni e angherie. A denunciare questo è l'ex presidente dell'Artsakh Samvel Shahramanyan. Dopo sei mesi ha deciso di rompere il silenzio e denunciare la situazione di terrore quotidiano che devono subire gli armeni dell’Artsakh che hanno deciso di non abbadonare le proprie case e la propria terra.
Le dichiarazioni di Shahramanyan evidenziano le gravi e continue sfide affrontate dalla popolazione dell'Artsakh. Ci sono ancora parecchi armeni, anche persone di spicco, che sono illegalmente detenuti nelle prigioni di Baku. Ancora Ruben Vardanyan, un importante uomo d'affari armeno ed ex ministro del Nagorno Karabakh, arrestato il 27 settembre 2023 nel corso della pulizia etnica dei 120.000 armeni, attende giustizia. I suoi capi di accusa si sono dimostrati infondati ma continua ad essere oggetto di torture e maltrattamenti da parte delle autorità azere.
I resoconti della sua famiglia e del suo legale descrivono in dettaglio i gravi maltrattamenti durante lo sciopero della fame dello scorso mese di aprile. Lui si trova in una cella di punizione, senza acqua e senza la possibilità di comunicare con i suoi familiari. Il suo avvocato, Jared Genser, ha condannato le azioni dell'Azerbaijan, chiedendo l'immediato rilascio di Vardanyan e di altri prigionieri politici del Nagorno-Karabakh.
Il figlio di Vardanyan, David, continua a sollecitare l'intervento internazionale per fermare il trattamento disumano verso tutti i prigionieri politici in Azerbaijan. Le richieste per il rilascio di Vardanyan hanno ricevuto eco da numerose organizzazioni per i diritti umani e organismi internazionali. Il senatore americano Ed Markey ha recentemente condannato questa terribile situazione all'aula del Senato.
Le carceri di Baku sono piene di prigionieri politici. I direttori dell'Istituto per la pace e la democrazia, Leyla Yunusova e Elshan Hasanov, hanno aggiornato l'elenco dei prigionieri politici in Azerbaijan e hanno presentato una lista di 303 persone, 16 in più rispetto alla precedente lista di marzo. L'elenco comprende i nomi di giornalisti, attivisti per i diritti umani, membri di partiti di opposizione, deportati dalla Germania, ecc..
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