Redazione Assadakah - Il Premio Nobel per la Fisica 2021 è stato assegnato all'italiano Giorgio Parisi, al giapponese Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann "per i contributi innovativi alla comprensione di sistemi fisici complessi". Parisi, in particolare, è stato premiato per "la scoperta dell'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria". "Sono contento, non me lo aspettavo", ha commentato il fisico italiano.
Giorgio Parisi è fisico teorico presso l'Università La Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e past president dell'Accademia dei Lincei. Parisi, nato nel 1948 a Roma, intorno al 1980 scoprì modelli nascosti in materiali complessi disordinati. Le sue scoperte sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi. Consentono di comprendere e descrivere molti materiali e fenomeni diversi e apparentemente del tutto casuali, non solo in fisica ma anche in altre aree molto diverse, come la matematica, la biologia, le neuroscienze e il machine learning.
Parisi è stato anche primo firmatario dellʼappello a Mattarella (condiviso da 100 scienziati) per chiedere al governo interventi decisi contro il Covid: "Senza misure drastiche tra due settimane 400 morti al giorno".
Nelle motivazioni del Premio, si legge che il fisico italiano "ha scoperto modelli nascosti in materiali complessi disordinati. I suoi studi sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi".
E' stata una carriera scientifica ricca di successo quella di Giorgio Parisi, tutta dedicata a temi di frontiera: dal bosone di Higgs al comportamento dei sistemi complessi, come le reti neurali, il sistema immunitario o il movimento di gruppi di animali, con i meccanismi alla base delle perfette formazioni degli uccelli in volo e le cui regole potrebbero spiegare anche comportamenti umani complessi, come gli andamenti elettorali o le turbolenze dei mercati azionari. Il suo lavoro si è svolto in massima parte in Italia, come docente di Fisica Teorica nell'Università La Sapienza di Roma, come ricercatore associato dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed è stato presidente dell'Accademia dei Lincei dal 2018 al 2021. Sono stati numerosi i contributi che ha offerto nei campi della fisica delle particelle e della meccanica statistica, della fluidodinamica e della materia condensata, fino ai supercomputer. Numerosi i riconoscimenti del suo lavoro a livello internazionale, come la Medaglia Boltzmann (1992), la Medaglia Dirac per la fisica teorica (1999, la Medaglia Max Planck (2011), il premio Wolf (2021). L'altra "metà" del Nobel è andata invece a Manabe e Hasselmann per aver realizzato un modello fisico del clima terrestre, "quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale".
Finora sono 20 i Nobel assegnati a italiani fin dalle origini del premio. Dei 20 riconoscimenti, 12 sono quelli scientifici e di questi 5 quelli per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Fra i 20 premiati le donne solo due: Grazia Deledda, per la Letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina 60 anni più tardi, nel 1986. L'ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia è quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Stati Uniti, ma per risalire a un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte del lavoro bisogna risalire a 62 anni fa, al Nobel per la Chimica assegnato nel 1959 a Giulio Natta.
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