Assadakah News Agency - Nel corso dei circa 40 anni di carriera, il generale Abdourahamane Tchiani è stato addestrato presso accademie militari in Senegal, Francia, Marocco, Mali e Stati Uniti. Prima del colpo di Stato del 26 luglio scorso, era il comandante della Guardia Presidenziale del deposto presidente Mohamed Bazoum e del predecessore Mahamadou Issoufou, che del generale si fidava quasi ciecamente.
Tchiani è della maggioranza etnica Hausa e proviene dal Tillabéri, una delle otto regioni del Niger creata nel 1992 quando la regione di Niamey è stata divisa, facendo della capitale del territorio circostante un nuovo distretto a sé stante, all'interno della regione di Tillabéri, tradizionale terra di guerrieri. Per ora Tchiani sembra avere buona parte della popolazione dalla sua parte, magari più in chiave anti-francese che per simpatie militariste ma le manifestazioni pubbliche a sostegno del cambiamento, spontanee o prezzolate che siano, proseguono.
Entrato nell'esercito nel 1984, prima di diventare comandante della guardia presidenziale nel 2011, Tchiani ha guidato le forze nelle regioni di Zinder, Agadez e Diffa dove si è distinto per le operazioni contro il traffico di cocaina. Assunto il comando delle guardie presidenziali è stato uno dei più stretti alleati di Issoufou tanto da esser promosso a generale nel 2018. Tchiani non è nuovo a coinvolgimenti eversivi, nel 2015 era infatti stato accusato di coinvolgimento in un complotto contro Issoufou da cui ne è uscito pulito, o forse sempre più forte da poter essere rimosso. A riprova della sua fedeltà alle istituzioni, nel 2021 Tchiani fu in prima linea nel contrastare un tentativo di colpo di stato quando un'unità militare cercò di impossessarsi del palazzo presidenziale due giorni prima che Issoufou lasciasse il posto a Mohamed Bazoum suo successore democraticamente eletto. Bazoum, ma qui probabilmente iniziano i problemi, confermò Tchiani al suo posto senza particolari entusiasmi.
Secondo le ultime informazioni, pare che la giunta militare salita al potere, abbia dato ordine di eliminare l’ex presidente Bazoum in caso di intervento militare non autorizzato, con evidente riferimento al proposito dei Paesi dell’Ecowas la Comunità degli Stati dell'Africa occidentale per Economia e Sicurezza. Lo ha riferito la sottosegretaria di Stato statunitense Victoria Nuland, che ha visitato il Paese questa settimana.
I capi degli Stati dell'Ecowas, sono tornati a riunirsi nella capitale nigeriana, Abuja, e hanno dichiarato di aver disposto il dispiegamento di una forza di pronto intervento per ripristinare la democrazia, ma non hanno fornito ulteriori dettagli. Alla richiesta di chiarimenti, il presidente della Commissione Ecowas, Omar Alieu Touray, ha detto di poter solo riaffermare le decisioni delle autorità militari della regione di dispiegare una forza di pronto intervento comune. Il finanziamento è stato discusso, approvasto, e sono state prese le misure appropriate.
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