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Nettuno – 4° Raduno Interforze Associazione Veterani Italcon


Assadakah Roma News – Talal Khrais, corrispondente in Italia e Vaticano per la National News Agency di Beirut, incontra Mario Rosati, presidente della Associazione Veterani Italcon, che riunisce i partecipanti delle missioni Libano 1 e Libano 2, alla presenza di Hassan Bouharfouch (comunità libanese in Italia), in occasione dell'invito rivolto a S.E. Mira Daher, ambasciatrice del Libano, per presenziare al 4° Raduno Interforze in programma dal 27 al 29 maggio a Nettuno.

Che tipo di evento ha in programma la associazione Veterani Italcon?

L’evento in programma a fine maggio, al quale parteciperà anche S.E. l’ambasciatrice del Libano in Italia, Mira Daher, che ringrazia la missione Italcon per quanto ha fatto per il suo Paese, è molto importante per l’associazione, per tenere viva la memoria, nei rapporti fraterni che ci sono fra Italia e Libano. Le missioni Libano 1 e Libano 2 sono state davvero molto importanti, e il raduno che stiamo organizzando, nel 40° anniversario della prima missione, evidenzia e rinnova la vicinanza fra Libano e Italia. A tale scopo sono state invitate tutte le Forze Armate, lo Stato Maggiore dell’Esercito, della Difesa, dell’Aeronautica, perché i vari gruppi che hanno preso parte alle missioni, appartengono a tutti gli Stati Maggiori. Un raduno molto eterogeneo, in sostanza un raduno interforze. Una testimonianza del rapporto fraterno delle Forze Armate Italiane con il Paese dei Cedri”.

L’Italia continua ad aiutare il Libano. Nelle ultime settimane ci sono state molte iniziative importanti, e in questo quadro, l’Associazione Libano 1 e Libano 2 porta avanti anche l’ambito della missione Unifil. Perché è nata questa associazione?

Per ricordare le missioni a cui ha preso parte l’Italia, nel 1981, ’82 e ’84. Durante questo periodo è nata una storia parallela, che nulla ha a che vedere non tanto con la missione Italcon (Libano 1 e Libano 2), ma piuttosto con gli eventi bellici che hanno colpito Beirut in quegli anni. Noi del contingente italiano siamo stati allertati subito, e siamo accorsi in aiuto sui luoghi dei vari disastri. Abbiamo estratto molti ragazzi dalle macerie, e 30 anni dopo i fatti, sono stato rintracciato da uno di questi ex soldati militari, che esprimeva il desiderio di incontrarmi e ringraziarmi per avergli salvato la vita. Allora si è deciso che era una giusta occasione per creare una associazione, e avviare una serie di eventi di questo tipo, per celebrare tanti ricordi.

Ogni anno ci riuniamo, al cimitero militare americano di Nettuno, invitando tutti coloro che hanno preso parte alle missioni internazionali in Libano. Personalmente, ho un legame particolare con il Libane, è un Paese dove ho lasciato il cuore. Ho preso parte alle missioni in Libano, dove sono stato per 18 mesi, e dove ho ancora molti amici che vedo periodicamente e con i quali ci sentiamo spesso. Quattro anni fa siamo tornati a Beirut con un viaggio organizzato insieme a molti di quelli che hanno preso parte, come me, alle missioni. Pur con i nostri limiti, cerchiamo ancora oggi di fare il possibile per cooperare con quel bellissimo Paese”.

Tema quanto mai attuale, visto anche attualmente il Libano sta vivendo un periodo difficile. Quali sono oggi le iniziative della vostra associazione?

Abbiamo diversi programmi in svolgimento, ma non essendo più in servizio attivo, svolgiamo attività umanitaria, assistenza, cooperazione e operazioni di sostegno, di sui è responsabile Marco Italiano, che svolge un mirabile lavoro”.

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