Talal Khrais – Da 33 anni viaggio come corrispondente nei Paesi più difficili dove esistono guerre e conflitti per raccontare la verità. Sono pochi i colleghi che rischiano la vita per fare conoscere questa verità. Uno dei colleghi che veramente ha fatto tanto, rischiando più volte la pelle è Andrea Nicastro, andato così lontano nei Paesi più disperati per raccontare la vera storia, a anche denunciare le ingiustizie, spiegare la realtà da un’altra prospettiva, portare alla luce verità non dette, smuovere le coscienze. Il suo mestiere di giornalista e reporter coraggioso era la sua unica arma, essere testimone e raccontare con le immagini e le parole. A tanti colleghi questo mestiere è costato la vita basta pensare a 8 nostri colleghi uccisi in Siria, per non parlare di altri paesi in tutto il mondo dove il reporter, scrivere di idee contrarie a quelle del governo, o raccontare semplicemente la realtà per come si sta svolgendo, può costare il carcere, la tortura e, in alcuni casi, la vita. Persone libere e coraggiose come il collega Andrea Nicastro sacrificato tanto per la libertà perché non han voluto tacere, e ha continuato lottare per la verità. “Gli Altri siamo noi” è il libro del grande reporter Andrea Nicastro che consiglio di comprare:
“Gli Altri siamo noi” le ragioni dell’odio musulmano verso l’Occidente nel nuovo libro del giornalista del «Corriere della Sera» Andrea Nicastro A firmare la prefazione del volume, il padre comboniano Alex Zanotelli “Gli altri siamo noi. Perché tradire la democrazia scatena il Jihad”: è l’ultimo libro dell’inviato del “Corriere della Sera” Andrea Nicastro in libreria per Rubbettino. Il libro ricostruisce la genesi del terrorismo islamista e la storia dei rapporti tra Oriente e Occidente fino ai fatti di cronaca più recenti.
Lo fa attraverso le parole di guerriglieri, intellettuali, femministe e studentesse della Umma. Anche pescando da antropologia, massmediologia e cultura pop, dai film alle canzoni, dalle poesie alle ricette di cucina. Nicastro, primo giornalista italiano ad entrare nella Kabul liberata dai talebani, unico a documentare l’ultimo nascondiglio di Saddam Hussein, autore di clamorose interviste a presidenti e terroristi, ha vissuto per anni in Medio Oriente e riesce così a far da ponte tra le due culture. Il saggio rende con chiarezza, anche per un lettore non specialista, come occidentali e islamici vivano in bolle informative impermeabili l’una con l’altra. Nonostante l’espansione dei social media, lo stesso fatto di cronaca viene interpretato in modi molto differenti dalla nostra percezione del mondo e da quella prevalente nella Umma islamica. «Per decenni – scrive Nicastro – ci siamo detti democratici e, orgogliosi di quell’etichetta, abbiamo costruito una civiltà dei diritti quale non si era mai vista prima (…). Un modello per gli Altri». In Medio Oriente, però, si sono visti solo gli aspetti meno edificanti di questa nostra civiltà e si ricorda invece alla perfezione l’umiliazione del passato coloniale, il nostro sostegno ai colpi di Stato, la complicità con presidenti e generali corrotti. Diffidenza e rancore si alimentano ogniqualvolta l’Occidente si scontra con la volontà e l’interesse dei popoli islamici invece di rispettare i principi che proclama. Come l’islamismo si è innestato sul nazionalismo nasseriano e ba’thista, com’è sfociato nel terrorismo o ha creato uno Stato sociale, come ha motivato i “martiri del Jihad” o alimentato le proxy war: queste alcune delle questioni trattate nel saggio da una prospettiva storica e testimoniale. «La civiltà dei diritti sembra funzionare – continua Nicastro – fino a quando siamo in pochi a goderne. Se al banchetto si presentano altri, si scopre che non ce n’è per tutti». «È straordinario, per la mia esperienza, – scrive padre Alex Zanotelli nella prefazione – che un occidentale riesca a farsi toccare dall’altro, tanto da empatizzare con lui. Ancora più raro dal momento che l’Altro qui considerato è il musulmano del quale, in questa fase storica, l’Occidente ha così paura. Penso che Nicastro ci sia riuscito perché è sceso dove tanti giornalisti hanno paura di andare». Il libro di Nicastro, ricco di notizie, di spunti di riflessione, di prospettive inedite nasce da centinaia di viaggi e incontri in Cecenia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Libano, Tunisia, Egitto, Libia e Marocco. Un’indagine lunga oltre venti anni per imparare a guardare il mondo con gli occhi degli Altri e scoprire che “gli Altri siamo noi”. Il libro fa parte di un progetto multimediale cominciato nel 2019 con uno spettacolo teatrale scritto a quattro mani con la giornalista Francesca Mineo: “Gli Altri, storie di burqa, amore e rabbia nel secolo del Jihad”. (Per copie saggio per recensione scrivere a: antonio.cavallaro@rubbettino.it – tel. 3274792173)
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