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Immagine del redattoreroberto roggero

Nella terra dei fenici (dedicato a Carol)


Talal Khrais – In Italia ci sono migliaia di siti e parchi archeologici riconducibili ai Fenici, popolo che si stanziò principalmente nelle zone della Sicilia occidentale e della Sardegna meridionale. All'epoca erano la maggior potenza commerciale nel Mediterraneo, e lo rimasero per tutta la prima metà del I Millennio a.C. In Italia fondarono numerose colonie lungo le coste.

La città di Tharros fu fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. accanto a un villaggio nuragico dell’età del bronzo, conosciuto con il nome di Su Muru Mannu (letteralmente il grande muro). Proprio su questo grande muro fu installato il tophet, un santuario fenicio-punico a cielo aperto dove il popolo seppelliva le ceneri dei defunti, visibile ancora oggi. L'antica città di Nora è situata sul promontorio di capo di Pula, separato dalla terraferma da un istmo e sulla quale troneggia la torre spagnola del Coltellazzo, in un contesto paesaggistico suggestivo.

Ci sono tanti altri siti nel Belpaese dimostrano il legame così forte tra i due antichi civiltà mentre in Libano in ogni grande città si vedono le cittadelle e i siti romani.

Il Libano, il Paese dei Cedri: Beittedine, le grotte di Jeita, Sidone, Byblos e tanti altri posti sono da visitare per vedere un misto delle due civiltà insieme.

Malgrado la situazione economica che attraversa il Paese, il Libano in Medioriente, elegante e sofisticato sintesi del mondo mediorientale, luogo di incontro e convivenza di culture diverse.

Un Paese meraviglioso. Chi ama viaggiare troverà citta bellissime come Beittedine

a circa 50 km a sud di Beirut, percorrendo in direzione del villaggio di Biettedine nella regione dello Chouf in cui vi sono molti alberi millenari.

Il secondo da visitare a poco più di 20 km da Beirut sono le grotte di Jeita, scoperte nella prima metà dell'800, e si caratterizzano per un’eccezionale ampiezza delle cavità ipogee e ricchezza di concrezioni.

Sidone è una delle più famose e prospere antiche città fenicie insieme a Tiro e Byblos. Si affaccia in posizione strategica sul Mediterraneo, base di commercio per quel formidabile popolo di navigatori. Qui i resti fenici non sono imponenti, ma la suggestione di quell’epoca è forte anche se la stratificazione delle civiltà è evidente. Il porto è tuttora dominato dal castello crociato posto a difesa della città.

L’antica celeberrima città fenicia di Byblos oggi si chiama Jbeil o Jubail in arabo (le vocali sono sempre un optional), ma è stata chiamata nella storia in molti modi, Gublu per gli akkadi, Kpny per gli Egizi, Giballetto per i Genovesi di cui fu colonia.

I primi insediamenti qui risalgono al quinto millennio a.C., la civiltà urbana vera e propria al terzo millennio a.C. Conquistata dagli egiziani, poi dagli assiri, dai greci, dai romani, dai crociati, dagli arabi, dai genovesi, non ebbe mai pace nella storia e ogni nuovo conquistatore vi lasciò un segno particolare che si sovrapponeva a tutto ciò che era già passato di qui.

Nella necropoli si trovano i sarcofagi reali. Un profondo pozzo ipogeo scavato nella roccia in collegamento con un secondo analogo pozzo della tomba del figlio del re, conteneva in fondo una camera sepolcrale con il pesante sarcofago di pietra vulcanica del re.


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