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Immagine del redattoreAssadakah redazione

Mosul – Yasmine e la bicicletta della libertà



Yasmine è una giovane di 20 anni, nata a Mosul, nel nord del Paese, e vincitrice della Women’s Challenge Marathon, gara non competitiva, svolta lo scorso 12 aprile, per le strade della città grazie al sostegno della Ong “Un ponte per” (UPP) in collaborazione con il Dipartimento Nazionale della Gioventù e dello Sport e delle associazioni Ninewa Peace Forum e Malteser International.

Yasmine è arrivata per prima al traguardo, precedendo 34 partecipanti che si sono “sfidate” dopo una settimana di preparazione: “Mi sono sentita libera – ha dichiarato la giovane al termine della manifestazione – e forte abbastanza per sostenere gli sguardi della gente che mi sentivo puntati addosso, in gran parte sguardi di pregiudizio. Ho voluto prendere parte a questa iniziativa per sfidare i molti stereotipi che in questo Paese caratterizzano ancora la condizione della donna. Ho anche cercato di coinvolgere tante amiche, ma si sono tirate indietro e hanno anche cercato di farmi tornare sulla mia decisione, perché dicevano che avrei causato vergogna. Sono andata fino in fondo, e quando ho tagliato il traguardo sono stata festeggiata e ammirata, e allora le mie amiche si sono sentite invidiose…”.


La maratona ciclistica ha assunto un valore altamente simbolico, sottolineata dalla partecipazione di giovani di diverse condizioni sociali e confessioni religiose: ragazze curde, arabe, yazide, cristiane, musulmane, che si sono ritrovate insieme, alla partenza presso la Moschea di Al-Nouri, per portare un messaggio di convivenza e di promozione per la condizione femminile in un Paese dove la donna è ancora sottoposta a pesanti limitazioni. Di certo un messaggio altamente positivo, per un futuro di armonia e sviluppo comune.

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