Assadakah Roma News - Quando, nella notte, la Russia ha attaccato l'Ucraina, gli investitori hanno cominciato a prepararsi alle sanzioni più dure della storia. La Borsa di Mosca ha perso nelle prime ore della mattinata fino al 50% del suo valore, sospesa più volte, bruciando 259 miliardi di dollari secondo i calcoli del database di Bloomberg. Il rublo è sceso al minimo storico sul dollaro, il costo per assicurare il debito russo contro l'insolvenza è salito al valore più alto dal 2009 e le azioni sono crollate a valori mai visti.
La Banca centrale russa ha annunciato che interverrà nel mercato dei cambi per la prima volta da anni e adotterà misure per domare la volatilità dei mercati finanziari. L'attacco militare all'Ucraina ha gettato un'ombra sui mercati globali e ha innescato una nuova ondata di avversione al rischio. Le risorse in Russia hanno subito un duro colpo dopo che il presidente Vladimir Putin ha ordinato l'aggressione all'Ucraina provocando la condanna internazionale e la minaccia degli Stati Uniti di ulteriori "gravi sanzioni" su Mosca.
"Ora la palla è dalla parte occidentale, dobbiamo vedere fino a che punto si spingono le sanzioni e se la Russia rimarrà nel sistema finanziario globale", ha spiegato Viktor Szabo analista di Aberdeen Asset Management a Londra. La banca centrale russa non ha menzionato l'aumento dei tassi di interesse, ma ha affermato che fornirà ulteriore liquidità agli istituti finanziari offrendo 1.000 miliardi di rubli (11,5 miliardi di dollari) alla prossima asta sui pronti contro termine. Il board della Banca centrale ha alzato il tasso di riferimento di 525 punti base (5,25%) negli ultimi 12 mesi per cercare di domare l'inflazione.
"È possibile un superamento significativo nel cambio dollaro-rublo (ora a 85,17 ndr) fino a quota, ha scritto lo strategist di Commerzbank, Ulrich Leuchtmann. L'esperto si aspetta a breve un aumento dei tassi per limitare la perdita di valore della valuta russa. L'indice Moex a Mosca nel primo pomeriggio perde il 33,5%, il Rts il 38% circa. Fra i gruppi più venduti, Sberbnak cede il 49%, Gazprom il 40%, Lukoil di 28%, mentre il Ftse Mib è in rosso per il 5,5% e i futures sul Nasdaq sono in calo del 3,26%.
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