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Morto Alberto Galardi, celebre anche per i progetti in Kuwait

L'Architetto Alberto Galardi
L'Architetto Alberto Galardi

Patrizia Boi (Assadakah News) - Il mondo dell'architettura piange la scomparsa di Alberto Galardi, che si è spento all'età di 94 anni. Figura di spicco legata alla fertile stagione imprenditoriale e culturale di Adriano Olivetti, Galardi ha lasciato un segno indelebile nel panorama architettonico italiano con progetti iconici caratterizzati da un rigoroso uso del calcestruzzo a vista, in linea con i principi del Brutalismo.


La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dalla Fondazione Adriano Olivetti, a testimonianza del profondo legame che ha unito l'architetto all'esperienza olivettiana. Galardi era sposato con l'architetta Maria Luisa Lizier, figlia di Carlo Lizier e Laura Olivetti e sorella del celebre imprenditore. Dal loro matrimonio sono nati i figli Marco, Laura, Valentina e Annalisa.


Nato a Chiavari (Genova) l'11 ottobre 1930, Alberto Galardi intraprese gli studi di architettura a Firenze. La sua carriera accademica lo vide diventare nel 1958 assistente di Piero Partaluppi al Politecnico di Milano, per poi affiancare Vittorio Gandolfi. Dal 1969 ricoprì la carica di professore ordinario, formando generazioni di architetti con la sua visione rigorosa e innovativa.

Laboratorio farmaceutico e l'Istituto di ricerche Antoine Marxer a Loranzè - Foto di Paolo Mazzo 2014
Laboratorio farmaceutico e l'Istituto di ricerche Antoine Marxer a Loranzè - Foto di Paolo Mazzo 2014

Il 1959 segnò una svolta cruciale nella sua carriera professionale quando Adriano Olivetti gli affidò l'ambizioso incarico di progettare il Laboratorio farmaceutico e l'Istituto di ricerche Antoine Marxer a Loranzè, nei pressi di Ivrea (Torino). Questo progetto, completato nel 1962, rappresentò una delle prime e più significative manifestazioni del talento di Galardi, valendogli il prestigioso Premio Inarch.


Sempre nel 1958, Olivetti riconobbe ulteriormente la sua visione nominandolo consulente per l'architettura della Olivetti e affidandogli la progettazione di un quartiere residenziale per profughi da realizzare a Gorizia. La sua collaborazione con altri talentuosi architetti portò a importanti riconoscimenti in concorsi di progettazione: con Leonida Cerruti e Carlo Moretti vinse il terzo premio ex aequo per il quartiere Galcetello di Prato, mentre con Moretti si aggiudicò il concorso per la sistemazione del centro urbano di Sestri Levante (Genova).


La sua partecipazione a concorsi di livello nazionale continuò a dare frutti. Nel 1960, ancora con Leonida Cerruti e Carlo Moretti, il suo progetto per un quartiere nella zona delle barene di San Giuliano, tra Mestre e Venezia, ottenne una segnalazione. Nel 1963, in gruppo con Carlo Graffi, Carlo Mollino e Antonio Migliasso, vinse il concorso per il prestigioso Palazzo della Camera di Commercio di Torino.

Nel 1963, in collaborazione con Moretti, Galardi elaborò il progetto per un insediamento per 5.000 abitanti nell'emirato del Kuwait e una grandiosa moschea per 10.000 fedeli destinata a Kuwait City
Nel 1963, in collaborazione con Moretti, Galardi elaborò il progetto per un insediamento per 5.000 abitanti nell'emirato del Kuwait e una grandiosa moschea per 10.000 fedeli destinata a Kuwait City

La sua visione progettuale varcò i confini nazionali. Nel 1963, in collaborazione con Moretti, Galardi elaborò il progetto per un insediamento per 5.000 abitanti nell'emirato del Kuwait e una grandiosa moschea per 10.000 fedeli destinata a Kuwait City, testimoniando la sua capacità di confrontarsi con contesti culturali e scale progettuali differenti.


Nel 1966 fu incaricato di progettare il nuovo palazzo per gli uffici della Camera dei deputati a Roma, un intervento di grande rilevanza istituzionale. Nello stesso periodo, insieme all'ingegnere Antonio Migliasso, firmò il progetto del viadotto dell'autostrada Genova - Sestri Levante sul fiume Entella, un'opera infrastrutturale che testimonia la sua versatilità progettuale.


Nonostante alcuni progetti per la Olivetti, come una scuola per la formazione dei meccanici a Scarmagno (Torino) e una colonia estiva per i figli dei dipendenti vicino Ravenna, non vennero realizzati, il suo contributo all'azienda di Ivrea rimase significativo. Tra il 1969 e il 1970 realizzò il palazzo uffici della Olivetti di Firenze, in via Santa Caterina d'Alessandria, un altro esempio del suo linguaggio architettonico distintivo.

Alberto Galardi pubblica nel 1967  "Architettura italiana contemporanea" per le Edizioni di Comunità, la casa editrice fondata da Adriano Olivetti nel 1946
Alberto Galardi pubblica nel 1967 "Architettura italiana contemporanea" per le Edizioni di Comunità, la casa editrice fondata da Adriano Olivetti nel 1946

Alberto Galardi fu anche un autorevole teorico dell'architettura, con la pubblicazione nel 1967 del libro "Architettura italiana contemporanea" per le Edizioni di Comunità, la casa editrice fondata da Adriano Olivetti nel 1946, un'ulteriore testimonianza del suo profondo legame con il movimento culturale olivettiano.


Con la scomparsa di Alberto Galardi, l'Italia perde un protagonista di una stagione irripetibile dell'architettura, un maestro che ha saputo interpretare con rigore e originalità i principi del Brutalismo, lasciando un'eredità di progetti iconici che continuano a dialogare con il paesaggio urbano e a ispirare le nuove generazioni di architetti.

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