Talal Khrais -
La sera del 4 agosto, in occasione del primo anniversario dell'esplosione del porto di Beirut, che causò circa 218 vittime, provocò almeno settemila feriti e migliaia di famiglie sfollate, La parrocchia di Monacilioni ha tenuto una celebrazione spirituale che ha previsto la preghiera e l'accensione di ceri per le vittime dell'esplosione e per la pace in Libano, presso il santuario di Nostra Signora di Lourdes del paese, in cui il sindaco e l'ex sindaco, sacerdoti e fedeli hanno partecipato.
Il parroco, padre Abdo Raad, ha ringraziato Sua Santità il Papa, che porta nel cuore un grande amore per il Libano e che non lascia occasione per invitare all'azione e alla preghiera per esso. Oggi stesso, 4 agosto, ha rivolto un discorso di solidarietà alle famiglie delle vittime, e ha rinnovato il suo desiderio di visitare presto il Libano. Padre Raad ha anche ringraziato tutti i sostenitori e coloro che pregano per la giustizia e la tranquillità degli afflitti, ricordando che l'esplosione e le crisi politiche ed economiche che ne sono seguite hanno reso povera circa la metà della popolazione, che vive con un solo dollaro al giorno. Con le nostre preghiere di oggi, ha detto, ci uniamo alle preghiere di tanti in Italia e nel mondo, rinnovando la nostra fede nella forza del bene contro il male e nella forza della luce contro le tenebre.
È intervenuto poi il sindaco Michele Turro, dicendo che dobbiamo ricordare ogni giorno il Libano perché da tempo vive una tragedia quotidiana. Il nostro desiderio è che si formi un governo e che i decisori concordino per stabilire la pace in questo paese tormentato.
Quanto al parroco di Tufara, Don Bernardino, ha ricordato che il mondo, purtroppo, vive nell'indifferenza e nell'insensibilità verso l'altro. Quanti bambini nel mondo vivono nel disperato bisogno! Quanta povertà e guerre infligge l’umanità! ... Nostra presenza oggi per accendere una candela è un atto sacro. Quando ognuno di noi accende una candela, possiamo sfondare l'oscurità e rinnovare l'umanità del mondo. Venite, siamo più sensibili alla sofferenza, specialmente in Libano in questo giorno, uniti nella bontà e suscitando preghiere e suppliche con i libanesi.
Al termine dell'incontro, ognuno ha acceso la sua candela davanti alla Vergine, pregando in silenzio e con riverenza, chiedendo al Signore misericordia e sicurezza.
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