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Modena - Atto d’accusa dal DIG Festival

Assadakah News - È "J'Accuse", a modello del celebre Emile Zola, il titolo della decima edizione del "più importante festival europeo dedicato al giornalismo investigativo e di reportage", annunciano gli organizzatori. Si tratta di Dig Festival, di nuovo in programma a Modena, dal 18 al 22 settembre, con un centinaio di eventi in cinque giorni, su "temi attuali e delicati": l'indagine dei disastri ambientali in Europa, gli estremismi e i nuovi fascismi, gli scenari di guerra a Gaza e in Ucraina, le disuguaglianze sociali e civili, la criminalità organizzata, l'intelligenza artificiale e il futuro di Internet, l'attacco alla libertà di informazione.

Non mancheranno talk, proiezioni, workshop, teatro, arte, musica, l'assegnazione dei Dig Awards 2024 e del Dig Pitch. Sono in arrivo a Dig Francesca Albanese, attuale relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, il magistrato antimafia Nino Di Matteo, "la leggenda del giornalismo israeliano" Meron Rapoport, l'att ivista e ricercatrice palestinese Mona Shtaya, la data journalist statunitense Premio Pulitzer Julia Angwin. Con loro parteciperanno i reporter Eddi Marcucci, Francesca Coin, Stefano Liberti, Christian Raimo, Janek Gorczyca, Matteo Nucci, Valerio Bassan, Nancy Porsia, Gianluca Costantini, Alberto Nerazzini, Diletta Bellotti, Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Philip Di Salvo, Gianni Barbacetto e Saverio Lodato. Il programma integrale è disponibile su dig-awards.org e sui canali social.

"Il 2024 è il decimo anno di Dig Festival. Che quasi la metà si sia svolto a Modena è per questa amministrazione un grande risultato e il segno di una stima e di una collaborazione che intendiamo proseguire con sempre maggiore convinzione per aumentare la reputazione della nostra città", evidenzia il sindaco Massimo Mezzetti, che con l'assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi si dice "da sempre al fianco" del festival.

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