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Ministro Al Maliki: “Italia partner fondamentale nei negoziati con Israele”

Assadakah - Dopo il G20, Roma ospita i vertici del governo palestinese, con una visita ufficiale di Stato del presidente Abu Mazen, accompagnato dal ministro degli Esteri Ryad Al Maliki, il quale ha dichiarato: "Siamo in Italia per rinsaldare il rapporto con un Paese amico, per l’appoggio affinché si sblocchi il negoziato politico con Israele. Non c'è più Netanyahu, che aveva bloccato tutto con noi, ma anche con il nuovo governo non c'è vero confronto su un tema centrale per noi: come mettere termine all'occupazione militare dei nostri Territori. Come raggiungere pacificamente un accordo per l'indipendenza vera. Non so come definire le relazioni della nostra Autorità Palestinese con il nuovo governo israeliano: forse siamo in una fase esplorativa, ma la verità è che sono guidati da Naftali Bennett che è un campione degli insediamenti nei Territori palestinesi, è il capo di un governo con 8 partiti che vanno dalla sinistra all'estrema destra, in cui ogni ministro esprime soltanto la sua posizione personale, o quella del suo partito".

Da settimane i segnali di apertura del governo Bennett-Lapid si sono moltiplicati, ma il ministro palestinese afferma che si tratta di falsi segnali, nonostante l’incontro con Benny Gantz, ma soltanto dopo che il premier Bennett si è fatto garantire che non si discute di questioni politiche. Un consulto che, a tutti gli effetti, è privo si significato.

Per altro – continua Al Maliki – Gantz ha annunciato luce verde alla costruzione di nuove case palestinesi. Dovevano essere più di 2000 costruzioni nell'area C, ma sono solo 170 e di fatto sono la regolarizzazione di case palestinesi già costruite. Contemporaneamente viene dato il via ad altre migliaia di case negli insediamenti israeliani nei nostri Territori. Fanno finta di offrire case ai palestinesi; con 6 deputati alla Knesset, il premier Bennett sta di fatto imponendo la linea del suo partito Yamina a tutto il governo".

Altra questione importante è l’equilibrio interno fra i palestinesi e, a tale proposito, il mnistro Al Maliki così si è espresso: "Dal 2007, quando Hamas prese il potere a Gaza con un golpe violento, l'Anp ha sempre provato a tornare a Gaza. Ci siamo impegnati in molti negoziati con Hamas. Almeno 3 volte l'accordo era fatto: ma ogni volta loro tornano a parlare con nazioni straniere che vogliono avere influenza su di noi, e gli accordi fra palestinesi saltano...Per questo e altri aspetti, il presidente Abu Mazen ha bloccato le elezioni politiche e presidenziali la scorsa estate, soprattutto perché Israele, dopo il riconoscimento di Gerusalemme come capitale israeliana, non voleva far votare i cittadini palestinesi di Gerusalemme Est. Se avessimo accettato di votare senza Gerusalemme avremmo riconosciuto questa follia politica. Un cambiamento certo è necessario e può essere favorito solo con elezioni. Israele deve permetterci di votare, anche a Gerusalemme Est. Israele oltre all'occupazione militare tiene in piedi una sorta di diritto di veto sulla democrazia in Palestina. Anche per questo chiediamo ad amici come l'Italia di aiutarci a sciogliere questo blocco".

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