(a cura dell’ambasciata di Palestina in Italia) – “Lo Stato di Palestina condanna con la massima fermezza il violento assassinio da parte di Israele di una veterana del giornalismo come Shireen Abu Akleh, di Al-Jazeera, colpita deliberatamente nel campo profughi di Jenin. Le forze di occupazione le hanno sparato alla testa, mentre indossava il suo giubbotto con la scritta “stampa” e denunciava i crimini di Israele. Oggi la voce della Palestina è stata uccisa, ma la sua eco sarà eterna.
Per decenni, Shireen Abu Akleh ha rivelato coraggiosamente i crimini di Israele contro il popolo palestinese. Con i suoi resoconti senza paura e con la sua potente tenacia, Shireen è divenuta un'icona della verità. Un’eroina nazionale per coloro la cui voce è stata messa a tacere dai crimini di Israele. L'assassinio di Shireen da parte di Israele fa parte della sua ben documentata e ampiamente riconosciuta guerra ai giornalisti palestinesi, alla stampa e alla libertà di espressione, e del suo incitamento contro di loro. Israele e i suoi funzionari, per l'uccisione dei palestinesi - compresi i giornalisti - premiano i propri soldati, apertamente e pubblicamente, con la piena immunità e un rafforzato senso di impunità.
Shireen Abu Akleh è un'altra vittima della consapevole inerzia della comunità internazionale nel ritenere Israele responsabile dei suoi continui crimini. I crimini di guerra e il terrorismo di Israele devono cessare. Consentire che le atroci uccisioni dei giornalisti palestinesi da parte di Israele passino inosservate equivale ad autorizzare tali uccisioni.
Lo Stato di Palestina invita i giornalisti di tutto il mondo a denunciare i crimini di Israele, compresi i crimini contro i giornalisti. Il Procuratore della Corte Penale Internazionale deve aprire immediatamente e con la massima urgenza un'indagine sui crimini commessi da Israele contro i giornalisti e tutto il personale dei media. Allo stesso modo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve assumersi le proprie responsabilità e garantire la protezione del popolo palestinese, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite. Mentre siamo in lutto per questa devastante tragedia nazionale, rendiamo omaggio ai nostri giornalisti e al personale dei media per il loro coraggio e la loro tenacia nel trasmettere al mondo la verità su ciò che sta accadendo in Palestina, nonostante siano continuamente presi di mira dal brutale regime coloniale razzista di Israele”.
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