Tunisia e Libia hanno trovato un accordo e accettato di accogliere centinaia di migranti bloccati in una zona desertica tra due Paesi. La Tunisia ha preso in carico 126 persone, di cui 45 donne e otto bambini. La Libia si occuperà di altri 150 migranti. Tutti sarebbero stati trasferiti in centri d'accoglienza, secondo quanto indicato dai due Paesi.
I circa 300 migranti in questione, provenienti da Stati subsahariani, erano rimasti bloccati nell'area per più di un mese, senza alcun tipo di sostegno. Secondo le autorità libiche, 27 di loro sono morti all'inizio di luglio.
Le autorità tunisine sono state accusate dalle organizzazioni non governative di aver spinto con la forza i migranti, "indesiderati", nella zona. La Libia, però, non si è ritenuta responsabile della sorte delle stesse persone bloccate nel deserto. Soltanto la pressione della comunità internazionale ha convinto le due nazioni a raggiungere un accordo. Che prevede anche l'invio di pattuglie di frontiera per far sì che l'area rimanga "libera dai migranti".
Secondo un rapporto dell'organizzazione non governativa Human Rights Watch, circa 1.200 richiedenti asili potrebbero essere stati "spinti" dalle forze tunisine verso il deserto, soltanto nel periodo compreso tra la fine di giugno e la fine di luglio.
Hussein Ghamlouche - Ambasciatore Internazionale di Pace e Buona Volontà
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