Assadakah Roma - Ha preso il via la seconda fase del progetto meetMED (Mitigation Enabling Energy Transition in the MEDiterranean region) per migliorare la sicurezza energetica di Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina e Tunisia e promuovere la transizione energetica di questi Paesi verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Finanziato dall'Unione europea con 5 milioni di euro, il progetto e' sviluppato dall'Associazione delle agenzie nazionali di energie rinnovabili ed efficienza energetica dei Paesi del Mediterraneo (MEDENER), presieduta da ENEA, e dal Centro regionale per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica con sede al Cairo (RCREEE). MEDENER e' una delle tre piattaforme create nell'ambito dell'Unione per il Mediterraneo (UPM) per rafforzare la cooperazione energetica euro-mediterranea del mercato elettrico, del gas naturale e dell'energia rinnovabile e dell'efficienza energetica. Riunisce dodici agenzie nazionali di altrettanti Pa esi dell'area mediterranea: ADEME (Francia), ADENE (Portogallo), ALMEE (Libano), AMEE (Marocco), ANME (Tunisia), APRUE (Algeria), CRES (Grecia), ENEA (Italia), EWA (Malta), IDAE (Spagna), NERC (Siria), NERC (Giordania). Attuale presidente e' Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell'ENEA. Sviluppato sulla base dei risultati raggiunti nel corso della prima fase (2018-2020), MeetMED II si propone di dare vita a contesti socioeconomici piu' stabili ed efficienti nei Paesi coinvolti, in grado di garantire una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici. Le attivita', che proseguiranno fino al 2024, mirano a rafforzare l'attuazione delle misure di efficienza energetica e a migliorare il mix energetico, concentrandosi in particolare nei settori dell'edilizia e degli elettrodomestici, promuovendo la cooperazione regionale. (fonte Dire)
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