Sono sempre di più i Paesi arabi, tra cui gli Emirati Arabi, che stanno limitando gli Stati Uniti nell'utilizzo di strutture militari sul loro territorio per lanciare attacchi aerei di ritorsione contro le milizie filo iraniane. Lo scrive “Politico”, citando quattro persone a conoscenza della questione. L'obiettivo sarebbe cercare un punto di equilibro, aiutando l'alleato americano ma evitando l'ira di Teheran e la rabbia dei propri concittadini verso Israele.
Gli Stati Uniti hanno da tempo dispiegato migliaia di truppe in strutture negli Emirati Arabi, Kuwait, Oman, Qatar, Djibuti e altrove in Medio Oriente, e il ruolo dei Paesi arabi nel sostenere le attività militari statunitensi è diventato oggetto di un attento esame da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas. Il conflitto ha contrapposto gli interessi dei governi arabi nel placare la rabbia dei loro cittadini verso Israele con il desiderio di aiutare Washington a respingere gli attacchi sostenuti dall'Iran. Le restrizioni alle attività americane sul loro territorio riflettono i calcoli del mondo arabo su quanto possano essere di sostegno, senza provocare le ire dell'Iran.
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