top of page
rroggero5

Medio Oriente - Riflessioni sul cessate-il-fuoco 3/3

Assadakah News - “…Per Hezbollah non si tratta più di puntare alla ‘liberazione di Gerusalemme’, ma in primis di proteggere e difendere lo stesso Libano, e mettere a frutto la propria presenza in Parlamento, dove ha 17 deputati sciiti su 23 e su un totale di 128.

Per quanto riguarda la guerra in sé, è un fatto provato e riconosciuto che il governo israeliano sia responsabile di un vero e proprio genocidio, per altro riconosciuto anche dal Papa, fatto ufficializzato dalla sentenza della Corte Penale Internazionale, la cui legittimità è per altro messa in dubbio. E’ un concetto totalmente ingiusto, visto che ci sono precedenti di capi di governo e presidenti che la CPI ha condannato per gli stessi reati, come Slobodan Miloseviç, Omar Al-Bashir, Rodrigo Duterte, Vladimir Putin e altri. Per non parlare della condanna di Israele in sede ONU, sostenuta da 54 Stati membri e dell’odio che Netanyahu ha causato verso gli ebrei.

In Libano abbiamo sempre convissuto pacificamente fra arabi, cristiani, ebrei e altre comunità religiose, mentre ora la comunità ebraica è oggetto di un odio peggiore di quello per l’integralismo islamico. Purtroppo sono praticamente certo che il mandato di arresto della CPI non avrà seguito, sia perché Netanyahu non andrà mai in un Paese dove corre il rischio di essere arrestato, sia perché fra un anno o anche meno, la questione verrà archiviata nel dimenticatoio, come molte altre, perché l’Occidente è come un caotico bazaar dove si compra e si vende al miglior offerente, secondo il concetto dei due pesi e due misure. Oggi in Libano abbiamo la tregua, ma a Gaza si continua a morire, non solo fra i palestinesi, ma anche fra i soldati israeliani, che in certi settori sono bloccati da due mesi senza poter avanzare e ogni volta che ci provano, sono costretti a tornare indietro raccogliendo morti e feriti…Se nella guerra del 1967 Israele ha perso solo una trentina di uomini, solo in Libano ne ha persi oltre mille, oltre a mezzi e dotazioni. Su questo l’informazione che arriva in Occidente è assolutamente inefficace, come è vero il fatto che Israele è definito un Paese democratico mentre non è assolutamente così, si tratta di un vero e proprio regime, e le persone che hanno deciso di scatenare la guerra contro Gaza e contro il Libano sono una cerchia ristretta che non rappresenta assolutamente la popolazione.

Inoltre, da un certo punto di vista, la principale sconfitta non è stata subita dal Libano o dai palestinesi di Gaza, ma dalle Nazioni Unite che non sono state capaci di imporre la pace, per altro riconosciuta dallo stesso Statuto ONU, che si è sottomessa al volere di Netanyahu il quale ha dettato le regole e ha perfino osato tacciare di antisemitismo l’Assemblea Generale e dichiarare persona indesiderata il segretario generale. A che serve mantenere oltre 12mila Caschi Blu in Libano? A che serve l’ONU quando a decidere è solo Netanyahu? A che servono le mille parole pronunciate dal ministro degli Esteri Tajani alla recente conferenza Med Dialogues e al G7? E non dimentichiamo la Turchia musulmana sunnita, solidale con i palestinesi, e con un ruolo molto importante per i rapporti che ha con Iran, Siria, Palestina, Libano e con diversi altri Paesi arabi”.

Comments


bottom of page