Assadakah News - "Il Libano esce in sostanza sconfitto, perché Hezbollah da solo non è obiettivamente in grado di reggere una offensiva in forze di questo tipo, dove si utilizzano aerei di ultima generazione e ordigni teleguidati, inoltre ha sempre manifestato la certezza che, dopo le lezioni della storia, Israele non avrebbe più attaccato il Libano, invece è successo e la popolazione civile del Sud è stata colta alla sprovvista. Molti villaggi oggi non esistono più, e vi sono già un milione e mezzo di sfollati interni. Malgrado tutto, i giovani combattenti continuano a resistere e a causare notevoli danni, ma devo comunque dire che quello che sta accadendo in Libano, è in proporzione molto minore di quello che sta accadendo a Gaza.
Di fatto, la tregua è un riconoscimento della volontà israeliana, che nonostante tutto, sul campo è risultata vincente. Israele potrà considerare un ripiegamento dopo 60 giorni dal ritiro di Hezbollah a oltre 40 km dal confine, ma la vergogna assoluta è che potrà anche riservarsi il diritto di intervenire per decisione autonoma ogni volta che ritiene vi sia pericolo.
Per il resto, c’è anche da considerare che Hezbollah è intervenuto a sostegno dei palestinesi di Gaza, ma almeno ili 60% dei libanesi erano contrari. E’ altrettanto vero che Israele non si fa scrupoli nel manifestare i propri piani, né mostra rimorso per l’uccisione di decine di migliaia di bambini.
Con l’accordo concluso, però, si ferma la guerra ma si scatenano altri gravi problemi: il ritiro di Hezbollah oltre il fiume Litani ovvero l’abbandono del fronte a ridosso del confine meridionale, comporta lo spostamento del massiccio arsenale, per trasferirlo però in zone dove si trovano altre comunità e soprattutto altre forze politiche. La diplomazia internazionale forse non si rende conto che un accordo sul fare indietreggiare Hezbollah dai confini meridionali non risolve il problema, che sta a monte, cioè nelle scelte del governo estremista israeliano, al quale non importa della sua stessa popolazione, avendo ridotto Israele in condizioni economiche disastrose, figuriamoci della gente non solo libanese ma araba in generale, per la quale nutre un odio viscerale, che non diminuisce di certo in seguito a un cessate-il-fuoco in Libano. Inoltre, l’Occidente e gli Stati Uniti garantiscono la ripresa dell’economia israeliana con il loro sostegno, mentre il Libano è solo, e in virtù del nuovo accordo, cioè un sostanziale emendamento della Risoluzione 1701, Hezbollah non potrà più ricevere le consuete risorse dall’esterno, specialmente dall’Iran attraverso la Siria, il cui governo sta puntando all’abolizione delle sanzioni, con il sostegno della Russia. Insomma, a Hezbollah non rimane che mettere la propria esperienza a disposizione delle forze armate libanesi, per una strategia comune…”(segue)
Comments