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Medio Oriente - La situazione

Aggiornamento: 28 mar

Assadakah News - Dopo oltre un anno e mezzo dall’inizio di questa nuova guerra, il Medio Oriente è ancora nella totale instabilità, soprattutto per le continue rappresaglie israeliane, sostenute all’amministrazione americana. Nonostante che Hezbollah, Hamas e gli Houthi dello Yemen siano stati fortemente indeboliti, in Libano, Siria, Gaza e Yemen la pace appare ancora troppo lontana.

In Libano un nuovo attacco israeliano a Nabatieh, nel sud, ha ucciso un comandante di Hezbollah, Hassan Kamal Halawi, capo dell’unità missilistica anticarro.

In Siria, almeno cinque persone sono state uccise in un altro attacco aereo su Koya, nella provincia meridionale di Daraa, nell’area del bacino di Yarmouk. Il bombardamento è stato seguito dallo sfollamento degli abitanti, mentre le forze israeliane si erano infiltrate nella città.

Anche nello Yemen la situazione è tutt’altro che tranquilla. A poco sembrano servire i raid degli Stati Uniti contro caserme, nascondigli e magazzini sotterranei, dopo 13 giorni consecutivi di raid americani nei distretti di Al-Safra e Kitaf.

La Striscia di Gaza e la Cisgiordania sono i punti più caldi della regione, dove stanno prendendo sempre più campo le manifestazioni popolari per mettere fine alla guerra genocida scatenata da Israele. Centinaia di manifestanti hanno sfilato fra le macerie di Beit Lahia, una delle località più devastate, nel campo profughi di Jabalia, nel sud a Khan Yunis e a Shejaiya, quartiere occidentale di Gaza City.

Non solo: la guerra ha portato all’esasperazione anche sempre più israeliani, che a lor volta stanno manifestando contro il governo di Benjamin Netanyahu, accusato di usare la questione degli ostaggi per il proprio tornaconto politico. Centinaia di studenti universitarie docenti hanno sfilato vicino all’abitazione del premier a Gerusalemme. Un gruppo di attivisti di Mounted Battalions, invocando la disobbedienza civile, ha bloccato l’autostrada che collega Gerusalemme a Tel Aviv. L’opposizione accusa Netanyahu di abusare del potere e di essere succube dell’estrema destra che lo tiene al governo, interessata a colonizzare i territori palestinesi. Nel frattempo, sono oltre 145mila gli sfollati palestinesi e prosegue il blocco israeliano all’ingresso di aiuti umanitari. Dal 2 marzo nell’enclave non entra nulla e sono oltre 350 i minori uccisi.

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