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Medio Oriente - Israele attacca anche in Siria e vuole il Libano

Assadakah Beirut - Non si ferma la follia genocida del governo sionista israeliano. Questa notte l’aviazione dello stato occupante ha attaccato obiettivi in Siria, secondo le informazioni per colpire alcuni siti che Hezbollah utilizzava per lo stoccaggio di armamenti e attrezzature, e diverse strutture dell’esercito siriano.

I massicci bombardamenti delle ultime ore, attribuiti a Israele, condotti sul governatorato di Tartus e di Hama, nella Siria occidentale e centrale, hanno provocato la morte di 18 persone e il ferimento di altre 36. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, che cita il direttore dell’ospedale nazionale di Masyaf, Faisal Haidar. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF), come di consueto, non hanno commentato la notizia, né rivendicato i raid. L’agenzia Sana ha pubblicato una foto di una strada bombardata dai caccia israeliani a Masyaf.

Ad oggi si sono registrati 64 attacchi da parte di Israele contro 138 obiettivi in Siria dall’inizio del 2024, che hanno causato la morte di 191 persone tra soldati, miliziani filogovernativi, membri dei guardiani della Rivoluzione e di Hezbollah, oltre che 17 civili. Da Teheran è arrivata la dura condanna con la quale si definisce “criminale” lo stato d’Israele.

Resta alta la tensione sull’altro fronte, quello libanese, che Israele ha aperto contro Hezbollah. L’esercito israeliano ha effettuato nuovi attacchi con aerei da combattimento ed elicotteri contro “edifici militari” e postazioni di lanciarazzi presenti nel sud del Libano. Colpita anche una “struttura militare” del movimento sciita alleato dell’Iran nella zona di Jarbat Salem, sempre nel sud del Paese dei cedri.

Dall’inizio del 2013, i combattenti di Hezbollah operano in numero significativo oltre il confine libanese con le loro controparti siriane e irachene, ma l’impatto del coinvolgimento di Hezbollah in Siria si è fatto sentire non solo sul campo di battaglia, ma anche in Libano, diventato obiettivo di Israele, nonostante le dure lezioni del recente passato. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant preme per un nuovo scontro, da quando è apparso chiaro che sconfiggere Hamas è un obiettivo irraggiungibile, ma è altrettanto sbagliato provarci con il Libano, con una nuova guerra di invasione per stanare Hezbollah. A preoccupare per un eventuale attacco al Libano, l’accelerazione delle operazioni in Cisgiordania, dove però Hezbollah e Hamas hanno numerosi affiliati.

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