top of page
rroggero5

Medio Oriente - Dialogo, non bombe

Roberto Roggero* - E’ ciò che la associazione italo-araba Assadakah sta perseguendo da trent’anni, e che perseguirà per altri trenta se necessario: mai come in questi giorni si ripropone la validità del dialogo interreligioso e interculturale, che dovrebbe avere lo scopo di abbattere pregiudizi, paure e incomprensioni alimentate dagli scenari mediorientali, soprattutto dalla rappresaglia e dalla repressione messa in atto dallo stato ebraico contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, e non solamente contro Hamas, come in Libano dove le bombe sioniste non stanno uccidendo solo i militanti di Hezbollah, ma anche anziani, donne e bambini. E lo stesso vale per la Siria.

Nessun dubbio sul fatto che la incontrollata escalation della crisi mediorientale abbia avuto ripercussioni nei rapporti fra le confessioni religiose, ma proprio questa consapevolezza dovrebbe suggerire la convenienza di smetter di alimentare odio, e spingere a cercare con ancora maggiore impegno nel valorizzare le differenze come elemento collante e non il contrario.

Per comprendere come il dialogo possa essere elemento fondamentale per il raggiungimento della pace, si deve ripercorrere la storia passata: a cosa ha portato, fino ad oggi, odio e contrasto? A nulla se non a nuove guerre che non hanno mai concluso nulla se non lasciare aperte questioni che hanno portato a guerre successive. La classica spirale del serpente che rincorre la propria coda. Eppure gli esempi non mancano, come insegna il Libano, dove convivono da sempre confessioni religiose e culturali diverse. Ma pare che a Israele non vada bene nemmeno questo, e che l’obiettivo sia esclusivamente uno stato sionista che dall’Eufrate si estenda fino al Nilo.

E’ evidente che dal 7 ottobre 2023, il dialogo fra ebrei e cristiani si sia complicato, messo duramente alla prova, come mai in precedenza. Non pochi sono dell’opinione che nulla sarà come prima, che in poche ore tutto sia cambiato radicalmente e senza rimedio, ma proprio ora si deve avere la forza, e soprattutto la volontà di rilanciare, in un momento delicato, le ragioni e la necessità di questo dialogo. I segni di speranza non mancano.

(* Direttore responsabile Assadakah News)

コメント


bottom of page