Assadakah News - Per arrivare alla pace in Libano sono due condizioni necessarie: un cessate il fuoco immediato e lo spiegamento di truppe libanesi aggiuntive a sud. Lo ha ha detto oggi il ministro degli Esteri del Libano, Abdallah Bou Habib, alla decima edizione dei Med Dialogues, il forum internazionale organizzato dalla Farnesina e dall'Istituto per gli Studi di politica internazionale (Ispi). Ma il Libano, secondo il ministro, ha bisogno dell'aiuto e del sostegno dell'Occidente per costruire forze armate e di sicurezza per difendere e proteggere i suoi territori. "I nostri sforzi per costruire forti istituzioni militari e di sicurezza non si sono concretizzati. Affinche' cio' accada, abbiamo bisogno del vostro supporto per costruire forze armate e di sicurezza per difendere e proteggere i nostri territori.
Le sfide rimanenti richiedono sforzi collettivi nazionali e internazionali per costruire un solido apparato di sicurezza libanese. Il nostro obietti vo principale e' di dare potere all'autorita' nazionale legittima come garante della sicurezza e della pace. In questo contesto, l'attuazione simmetrica e completa della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e' la chiave per la stabilita'", ha detto ancora il capo della diplomazia libanese, spiegando che Beirut e' "pronta a soddisfare i propri obblighi stipulati nella risoluzione sopra menzionata". Cio' significa letteralmente "non ci saranno armi senza il consenso del governo del Libano e nessuna autorita' diversa da quella del governo del Libano", ha detto ancora il ministro, citando il testo della risoluzione 1701.
Il ruolo dell'Italia "e' sempre quello di sostenere il dialogo e il confronto, l'abbiamo detto a Israele, l'abbiamo detto e ripetuto al Libano, lo ripetero' (oggi) al ministro degli Esteri libanese". Lo ha detto oggi il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, nel corso di un punto stampa alla decima edizione dei Med Dialogues, il forum internazionale organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci) e dall'Istituto per gli Studi di politica internazionale (Ispi). "Il problema e' Hezbollah. Hezbollah risponde all'Iran, bisogna che l'Iran non acceleri l'escalation", ha detto. Secondo Tajani, l'Iran dovrebbe "parlare con i proxy ed evitare che ci siano ancora attacchi". Il ministro ha sottolineato la necessita' di due cuscinetti: "un cuscinetto realizzato da Unifil e un altro realizzato dalle forze regolari libanesi che devono essere sostenute e rinforzate".
L'italia ha detto "piu' volte ai nostri amici libanesi, aiutateci ad aiutarvi". Lo ha detto oggi il vicepresidente del Consiglio del Consiglio, Antonio Tajani, alla sessione di apertura della decima edizione dei Med Dialogues, il forum internazionale organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci) e dall'Istituto per gli Studi di politica internazionale (Ispi). L'Italia sostiene il Libano, "auspicando l'elezione del presidente e il rafforzamento delle istituzioni", ha detto. "Siamo al loro fianco. Siamo presenti in Libano da anni con i nostri caschi blu nella missione Unifil. Portatori di pace, di cui tutto il Paese e' orgoglioso. Lo abbiamo detto e ribadito a tutti gli interlocutori internazionali e alle Nazioni Unite. I nostri uomini sono li' per garantire la stabilita' lungo la Linea blu tra Libano e Israele. Gli attacchi nei loro confronti sono inaccettabili", ha aggiunto Tajani.
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