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Mauritania - Si attende il responso delle urne

Roberto Roggero - Gli elettori della Mauritania si sono recati alle urne per le prime elezioni locali e legislative da quando il presidente Mohamed Ould Ghazouani è salito al potere nel 2019. Una tornata elettorale considerata un test di popolarità per Ould Ghazouani, in vista delle elezioni presidenziali in programma per il 2024, anche se non è stata ancora confermata ufficialmente la sua candidatura.

Tra i 25 partiti in lizza, “El Insaf” di Ghazouani è favorito a vincere per via del sostegno di circa 1,8 milioni di elettori, i quali hanno scelto per rinnovare i seggi di 176 parlamentari, 15 consigli regionali e 238 consigli comunali. El Insane è l’unico partito che ha schierato candidati in tutti i collegi elettorali del Paese. I principali sfidanti di El Insaf sono stati il movimento islamista di Tewassoul, principale partito di opposizione nel Parlamento uscente, e il nazionalista arabo Sawab.

Al momento sono ancora attesi i risultati del primo turno di votazioni, mentre un secondo turno è previsto per il 27 maggio e interesserà la metà dei 176 seggi dell’Assemblea Nazionale. Tutti i membri restano in carica per 5 anni.

Grazie al suo precedente ruolo di comandante in capo dell’esercito, Ghazouani è considerato oggi uno dei principali artefici del successo della Mauritania contro l’estremismo. Da presidente Ghazouani ha fatto della lotta alla povertà una delle sue priorità, portando avanti un programma sociale che ha compreso la distribuzione di cibo e denaro ai più poveri, ma l’economia ha subito un rallentamento a causa della pandemia di Covid-19 e l’aumento dell’inflazione dovuto alla guerra in Ucraina.

Le ultime votazioni risalgono al 2019, anno in cui il presidente in carica Mohamed Ould Ghazouani ha assunto la direzione del vasto Paese dell'Africa occidentale, finora una delle poche realtà stabili nella regione del Sahel.

Ghazouani, 66 anni, che non ha ancora formalizzato la candidatura a un secondo mandato, in Mauritania è ampiamente considerato favorito. Dall'introduzione del multipartitismo nel 1991, i presidenti mauritani hanno sempre potuto contare su una forte maggioranza parlamentare.

La campagna elettorale si è svolta dal 27 aprile all'11 maggio, con i principali partiti che hanno allestito grandi tende nella capitale Nouakchott dove hanno tenuto comizi serali, oltre a concerti e balli tradizionali. "Sono per il partito del presidente, la sua politica sociale e il suo progetto economico per la Mauritania che sono motivo di orgoglio per noi - e lo sosteniamo di conseguenza", ha detto Mohamed Ould Chennan, 60 anni, economista, in diretta dalla tenda del partito al governo in una elegante quartiere della capitale.

La popolazione della Mauritania è divisa tra mori arabo-berberi, discendenti di schiavi afro-mauritani e altri gruppi di origine africana sub-sahariana.

Nel Sud di Nouakchott, roccaforte degli islamisti di Tawassoul, la gente sogna invece una vittoria del proprio partito e l’applicazione della legge islamica che, secondo i sostenitori, creerebbe ricchezza e darebbe speranza al Paese. Il presidente Ghazouani - subentrato a Mohamed Ould Abdel Aziz, ex alleato politico - ha fatto della lotta alla povertà una delle sue missioni prioritarie, sviluppando un ambizioso programma sociale che ha compreso la distribuzione di cibo e denaro ai più poveri.

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