Assadakah News Agency - L’Italia non aveva mai aperto una rappresentanza ufficiale in Mauritania, i rapporti diplomatici e la maggior parte dell’attività si svolgeva attraverso un consolato distaccato in Marocco. La situazione è cambiata, a causa degli sviluppi internazionali e del ruolo che l’Italia propone per quanto riguarda il prossimo futuro a livello di politica energetica, ovvero il ben noto Piano Mattei. Inoltre, i difficili rapporti con la Regione del Sahel, la cui situazione è oltre modo mutevole.
Tutto questo, e altro ancora, sarà ciò di cui si dovrà occupare il nuovo rappresentante diplomatico italiano in Mauritania, non a caso scelto per la notevole esperienza in Paesi lontani e non facili, culturalmente e storicamente parlando, come ad esempio la Mongolia, dove l’ambasciatrice Laura Bottà si trovava quando è stata richiamata a Roma per assumere il nuovo incarico, e dove ha raggiunto importanti traguardi in diversi settori, principalmente in campo culturale e studentesco, per avvicinare due Paesi come Italia e Mongolia, non solo distanti geograficamente, con l’istituzione della cattedra di Italianistica all’università di Ulan Bator e il riconoscimento dei reciproci titoli di studio. Altrettanto importante l’attività come Consigliere della direzione generale del ministero degli Esteri, Cooperazione e Sviluppo, nella gestione dei rapporti con le 240 organizzazioni non governative selezionate, attive specialmente in Africa, in occasione della Giornata Internazionale dell'Infanzia e della Gioventù Africana.
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