Assadakah News Agency - L’ONU rafforza la sua presenza militare nel Sahara Occidentale. Lo fa rifornendo dopo anni due basi della missione MINURSO nell’area: Tifariti e Mheiriz, vicino al confine con la Mauritania. Dal 5 al 7 aprile i convogli delle Nazioni Unite hanno fatto la spola, grazie al Marocco e ai separatisti del Fronte Polisario, che ha garantito il passaggio sicuro dei mezzi logistici e li ha scortati durante la permanenza nel territorio dei Sahrawi. Tra le forniture ci sono nuove scorte di carburante, che permetteranno ai Caschi Blu di mantenere la loro operatività per monitorare il rispetto del cessate il fuoco. In parallelo, l’ONU potrà rafforzare la sua presenza nel quadrante africano, messa in difficoltà recentemente soprattutto in Sahel ma non solo, a seguito di una sempre maggiore ingerenza della Russia nell’area, che si propone ai governi locali come partner alternativo e meno invasivo di quelli occidentali.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di prorogare il mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara occidentale (Minurso) fino al 31 ottobre 2023, adottando la risoluzione 2654 (2022). La proroga è stata adottata con 13 voti favorevoli e 2 astensioni, quelli di Russia e Kenya.
Il testo redatto dagli Stati Uniti d’America sottolinea fin dall’inizio che è necessario pervenire a una “soluzione politica realistica, pragmatica, duratura e reciprocamente accettabile” alla questione del Sahara occidentale. Una soluzione che, ha aggiunto lo stesso testo, si basa sul “compromesso”, e che è importante “adattare l’azione strategica della Minurso e destinare a questo fine le risorse delle Nazioni Unite”.
Il documento ha formulato 17 raccomandazioni e precisato che il Consiglio di Sicurezza “appoggia pienamente” gli sforzi del Segretario Generale e del suo Inviato Personale per facilitare i negoziati al fine di raggiungere una soluzione della questione del Sahara Occidentale, “sfruttando i risultati del precedente Inviato personale”.
In questo senso, aggiunge il documento, il Consiglio “esorta con forza il Marocco, il Fronte Polisario, Algeria e Mauritania a collaborare con l’Inviato personale durante tutto il processo, in uno spirito di realismo e compromesso, per portarlo a compimento”. Invita inoltre le parti a “riprendere i negoziati sotto l’egida del Segretario generale, senza precondizioni e in buona fede, tenendo conto degli sforzi compiuti dal 2006 e dei nuovi sviluppi da allora”.
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