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Mauritania - Il mistero del Meteorite Chinguetti

Roberto Roggero - Un Paese fra i più affascinanti del mondo arabo, dell’Islam, che nasconde misteri altrettanto ricchi di fascino. Fra questi, un meteorite la cui scoperta risale al 1916 da parte di un esploratore francese. Un frammento che fu alla base della scoperta più celebrata del secolo scorso, nell’ambiente scientifico.

Molti furono non solo ricercatori, studiosi e scienziati, ma anche appassionati e curiosi, di quelli che venne battezzato come “Meteorite Chinguetti” ma che, nonostante tutti gli sforzi realizzati, fino ad oggi non si sa ancora se effettivamente sia di origine cosmica o qualcos’altro.

Fu il capitano Gaston Ripert, un ufficiale francese, che arrivò sul posto, la sommità di una montagna ferrosa, insieme a un capo tribù nell’area dell’odierna Mauritania. Secondo quanto creduto fino ad allora, questa montagna non era altro che la sorgente di un meteorite che è stato battezzato proprio con lo stesso nome. Il capitano Riper ne portò in patria un frammento di circa 5 kg, che da allora ha prodotto più interrogativi che prove.

È qui che entra in gioco il nuovo studio. Utilizzando dati radar, modelli digitali di elevazione e interviste ai conducenti di cammelli, gli autori hanno tentato di determinare possibili aree in cui Ripert potrebbe essere stato portato, in base al suo racconto. Gli scienziati hanno scoperto che se il meteorite gigante esiste, potrebbe essere coperto da una duna alta almeno 40 metri. Il team ha identificato alcune aree di interesse e ha richiesto un’indagine aeromagnetica su di esse, ma per ora non ha ancora avuto accesso ai dati. “I dati aeromagnetici nella regione a sud di Chinguetti potrebbero finalmente risolvere definitivamente la questione dell’esistenza del Meteorite Chinguetti. Se il risultato sarà negativo, la spiegazione della storia di Ripert rimarrà irrisolta, tuttavia, e rimarranno i problemi degli aghi duttili e la scoperta casuale della mesosiderite.

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