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Mauritania - I misteri dell'Occhio del Sahara

Assadakah News Agency - Che la Mauritania fosse una terra ricca di fascino, millenaria cultura e mistero è cosa nota, ma che nel Paese si trovi un particolare fenomeno naturale forse non è noto a tutti. Si chiama Occhio del Sahara, una formazione naturale con un diametro di circa 50 km, e caratterizzata da una serie di onde uniformi.

Inizialmente, i geologi credevano che l’Occhio del Sahara, noto anche come Struttura di Richat, fosse un enorme cratere d’impatto, ma ulteriori ricerche studi specifici, effettuati attraverso l’analisi della roccia sedimentaria che costituisce la cupola centrale, hanno rivelato che la formazione risale al periodo del Neo-proterozoico, ovvero circa 1 miliardo e mezzo di anni fa.

Fra le molte teorie che avvolgono il mistero dell’Occhio del Sahara, anche quella secondo cui la struttura nasconderebbe i resti della città perduta di Atlantide, poiché la sua forma circolare si dice molto somigliante a quella descritta da Platone.

Scientificamente, la formazione si è definita attraverso un processo chiamato “piegatura”, che crea un’anticlinale. In sostanza, si verifica quando le forze tettoniche agiscono da entrambi le direzioni, e comprimono la roccia sedimentaria. Le pieghe che si formano verso l’alto sono chiamate anticlinali, mentre le pieghe verso il basso sono chiamate sinclinali e in genere hanno carattere simmetrico.

Un articolo del 2014 pubblicato sul Journal of African Earth Sciences ha proposto una spiegazione completamente diversa per la formazione dell’Occhio. Secondo questo articolo, la presenza di roccia vulcanica suggerisce che la roccia fusa sia stata spinta in superficie, creando la forma a cupola prima di essere erosa negli anelli che vediamo oggi. Si ipotizza che la separazione del supercontinente Pangea abbia giocato un ruolo in queste formazioni vulcaniche e spostamenti tettonici.

L’Occhio del Sahara è composto da una miscela di rocce. L’erosione sulla superficie della struttura rivela rocce di riolite a grana fine e gabbro cristallino a grana grossa che hanno subito alterazione idrotermale. I diversi tipi di roccia presenti negli anelli si erodono a velocità diverse, creando diversi pattern di colore sulla superficie. La formazione è caratterizzata anche da grandi frammenti di roccia sedimentaria con angoli vivi chiamati megabreccia.

Il centro della cupola contiene una breccia larga chilometri, diatremi ad anello e roccia vulcanica alcalina. La complessa struttura geologica dell’Occhio ha affascinato i geologi fin dalla sua scoperta ed è ancora considerata una delle caratteristiche geologiche più impressionanti al mondo. Nel 2022, è stata riconosciuta come uno dei primi 100 siti geologici di interesse dall’Unione Internazionale di Scienze Geologiche (IUGS). A causa delle imponenti dimensioni, l’Occhio del Sahara è osservabile con la necessaria visuale solo da grandi altezze, preferibilmente dallo spazio.

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