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Mauritania - Fondamentale per la lotta al traffico di esseri umani

Assadakah News - La Mauritania è sempre più centrale nel processo europeo di esternalizzazione delle frontiere. Il Paese dell’Africa occidentale sta infatti negoziando con l’Unione Europea un accordo per il dispiegamento del programma Frontex sul suo territorio. Se lo “Status Agreement” fosse adottato, l’Agenzia europea otterrebbe per la prima volta poteri esecutivi in un Paese extra-comunitario, e farebbe avanzare di livello il processo di esternalizzazione delle frontiere e il ruolo fondamentale della Mauritania.

Terra di transito e insediamento di cittadini degli Stati confinanti, specie Senegal e Mali, il Paese ha stretto a marzo di quest’anno un partenariato migratorio con Bruxelles mediante una dichiarazione congiunta non vincolante, in base alla quale si prevede un aiuto di 210 milioni di euro, i cui primi 60 milioni serviranno a ridurre le partenze verso la rotta più letale al mondo, che collega le coste dell’Africa occidentale all’arcipelago delle Canarie.

Il partenariato prevede, inoltre, una maggiore cooperazione tra Frontex e le autorità mauritane di frontiera. La stessa che nel settembre 2022 istituì una Cellula di analisi del rischio per raccogliere informazioni su attraversamenti irregolari, tratta di esseri umani e altri “crimini di frontiera”.

Con il supporto economico europeo e quello pratico dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), la Mauritania ha creato 48 punti di accesso per monitorare gli ingressi e le uscite nel suo territorio, potenziando le infrastrutture di frontiera, dove è attivo il Personal Identification and Registration System (PIRS) dell’OIM che si serve di identificatori biometrici per raccogliere i dati e raggrupparli in un database condiviso con l’Interpol.

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