Franco Abdulkader Omeich - Il governo mauritano ha concluso una serie di accordi internazionali su alcune priorità da tempo in discussione. Un importante passo avanti è stato compiuto a Rabat, con le delegazioni di Senegal, Nigeria e Marocco, per la realizzazione del progetto Ecowas, il nuovo gasdotto promosso da NNPC, Nigerian National Petroleum Company; Onhym, Ufficio Nazionale del Marocco per Idrocarburi e Miniere; Commissione Ecowas, con l’avvallo di diverse compagnie petrolifere senegalesi e mauritane. A tale proposito, il presidente della Commissione Petrolifera della Nigeria, Mele Kyari, ha incontrato il presidente della Commissione Economica dell’Africa Occidentale, Omar Alieu Touray, sottoscrivendo l’impegno alla fornitura energetica in cooperazione con il regno del Marocco e successivamente l’Unione Europea.
Il gasdotto Ecowas fornirà circa tre miliardi di metri cubi di gas lungo la costa dell’Africa occidentale da Nigeria, Benin, Togo, Ghana, Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone, Guinea, Guinea Bissau, Gambia, Senegal, Mauritania e Marocco. Altri vantaggi del progetto includono il miglioramento del tenore di vita, l’integrazione delle economie e il rallentamento della desertificazione attraverso un approvvigionamento sostenibile. inoltre, il ministro nigeriano del Petrolio, Timber Silva, ha affermato che il suo Paese intende aumentare le esportazioni di gas in Europa grazie ai due progetti di gasdotti che attraversano Marocco e Algeria.
Un altro avvenimento è stata la firma a Nouakchott, capitale della Mauritania, di un accordo con la Spagna per frenare il transito di migliaia di migranti che tentano di raggiungere la Spagna e quindi l’Europa. L’intesa è stata siglata dal ministro degli Interni mauritano, Mohamed Ahmed Ould Mohamed, e l’omologo spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, e prevede la fornitura di mezzi logistici e apparecchiature tecniche nell’ambito della sicurezza, per far fronte alla lotta contro immigrazione illegale, contrabbando e altri crimini organizzati. Mezzi navali e aerei spagnoli per combattere l’immigrazione, si trovano già nel nord-ovest del Paese, a Nouadhibou, città di pescatori e porto di partenza sulla costa atlantica per i migranti diretti in Europa.
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