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Marocco - La situazione

Assadakah News Agency - Mentre il governo sta progressivamente attuando il piano di emergenza per aiuti immediati a 50mila sfollati, e la comunità internazionale è già mobilitata per l’invio di soccorsi, sul versante settentrionale delle montagne dell’Atlante si comincia a dare un quadro reale della situazione.

Il terremoto ha cancellato interi villaggi, e non si ha ancora una esatta stima delle persone ancora disperse sotto le macerie, per le quali la speranza di sopravvivenza è ormai esaurita, dalla notte dell’8 settembre. Uno dei tanti piccoli centri, Imin Talaat, che sorgeva sul fianco di una montagna, è praticamente distrutto e le poche abitazioni ancora parzialmente in piedi sono ovviamente inagibili. La popolazione sopravvissuta è alloggiata in tende di fortuna e tanti vagano senza punti di riferimento, a cielo aperto. Nella zona stanno operando le squadre di soccorso spagnole, fra le prime ad accorrere, insieme a quelle dell’esercito marocchino. In questo villaggio le vittime accertate sono un centinaio, ma molti ancora mancano all’appello. Alcuni sono stati estratti dalle macerie a mani nude, fra una scossa di assestamento e l’altra, diversi purtroppo sono deceduti in seguito alle ferite. Più di tremila i morti accertati, oltre 20mila i feriti.

Il Paese intero è stretto intorno alla gente rimasta coinvolta nel terremoto, da ogni parte giungono continuamente piccoli convogli di auto e furgoni privati con ogni genere che possa risultare utile ad alleviare le devastanti conseguenze del sisma.

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