Roberto Roggero - Se in Italia vantiamo l’Università di Bologna come il primo ateneo d’Europa, e ancora oggi di prestigio, forse non molti sanno che molti considerano quella di Al-Qarawiyyn, nella città di Fès, in Marocco, la più antica università del mondo. Letteralmente “università della popolazione di Qayrawan”, dove nell’859, Fatima Al-Fihriya, figlia del mercante Muhammad Al-Fihri, che destinò la propria eredità alla costruzione di una moschea e una Madrasa per la comunità locale, divenne successivamente luogo di educazione spirituale del mondo islamico. Seguita dalle università di Bologna e Parma, e da Al-Azhar al Cairo, oggi Al-Qarawiyyn è patrimonio Unesco.
Fra i nomi degli studenti più prestigiosi, molti sono poco noti in Occidente, ma per la storia islamica sono fra i principali teologi, filosofi, ricercatori in diverse discipline, fra i quali Ibn Al-Wazzam, viaggiatore e scrittore, e Iabn Al-Hajj il Leone d’Africa, e Ibn Maymun il Maimonide, o Muhammad Al-Idrisi, cartografo del Rinascimento le cui mappe furono fondamentali nelle esplorazioni dell’epoca, alla corte di Ruggero II di Sicilia. Un elenco decisamente esteso.
L’antica moschea divenne sede di istruzione religiosa e discussione politica, estendendosi gradualmente all'istruzione in un gran numero di materie, particolarmente scienze naturali e filosofia. Nel 1957, re Mohammed V introdusse i dipartimenti di matematica, fisica, chimica e lingue straniere.
La Madrasa era tenuta in grande considerazione dal sultano. Fu compilata una vasta selezione di manoscritti (conservati nella biblioteca fondata nel 1349 dal merinide Abu Inan Faris), che comprende i volumi della famosa al-Muwattaʾ di Malik ibn Anas, scritta su una pergamena di gazzella; la Sirat al-Nabawiyya (Vita del Profeta) di Ibn Ishaq; una copia del Corano del 1602; la copia originale del libro di Ibn Khaldun Kitab Al-Ibar. Oltre al Corano, molto curata era la Fiqh (giurisprudenza islamica), poi grammatica, retorica, logica, medicina, astronomia, chimica, storia, geografia e musica.
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