Talal Khrais – Sul motivo fondamentale di porre un freno alla violenza contro le donne, Entrone organizza l’importante convegno “Quello che le donne non dicono”, a Manziana l’11 dicembre (Sala Congressi Villa Clodia, 16.30, via del Mattiolo Manziana Roma), con lo scopo di operare il necessario salto culturale per comprendere e fermare un fenomeno estremamente negativo. Nella maggior parte dei casi la violenza sulle donne avviene tra le mura domestiche. La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne che ricorre ogni 25 novembre, è stata istituita dall'Onu nel 1999.
Da allora, i governi sono tenuti a organizzare, in questa data, attività per sensibilizzare l'opinione pubblica su questa grave violazione dei diritti umani. E anche le comunità ecclesiali sono invitate a prendere coscienza del problema e a impegnarsi a sostegno delle vittime. Questa lotta deve continuare non può essere limitata alla giornata del 25 novembre. Ecco perché L'Entrone, Associazione Culturale di Promozione Sociale, ha organizzato alla vigilia di Natale un convegno che vedrà illustri ospite come la giornalista Afghana Maryam Barak.
"Oggi quello che si rende necessario per combattere il fenomeno maschile della violenza contro le donne è un salto di qualità innanzitutto culturale. Abbiamo norme sul fronte repressivo punitivo importanti e significative, ma anche quelle, per essere correttamente interpretate e applicate, devono camminare sulle gambe di uomini e donne che sono portatori e portatrici di una cultura corretta, e di una capacità di leggere il fenomeno della violenza maschile rispondente a verità. Quindi al bando violenza maschile contro le donne intesa come un raptus o un gesto di rabbia improvviso, ma espressione invece più chiaramente di una cultura ancora profondamente patriarcale di cui facciamo fatica a liberarci". A dirlo Valeria Valente, senatrice e presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio, nel corso di un convegno a Palazzo Comitini, a Palermo, tra le iniziative collegate alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
"Ricordiamo sempre che la violenza maschile contro le donne è essenzialmente l'espressione di una sperequazione di potere che ancora esiste. Quindi - sottolinea - cultura, cultura, cultura, formazione, abbattimento di stereotipi e pregiudizi, e soprattutto più potere alle donne, riconoscendone capacità, autorevolezza e competenze, che oggi esistono e sono tante ma che fanno fatica ad emergere. Così solo limiteremo quella sperequazione di potere che è il terreno fertile nel quale si annida e cresce il seme della violenza".
Il Convegno è stato organizzato dalla Città metropolitana di Palermo in collaborazione con l'Associazione Emily, da tanti anni impegnata sul fronte dei diritti, della formazione culturale di genere e per il contrasto alle diverse forme di violenza e di marginalizzazione delle donne nella società e soprattutto nella politica.
"La violenza sulle donne proprio per il suo essere fisica, psicologica, lavorativa, sociale interroga gli uomini e impone sanzioni, ma anche un percorso di cambiamento culturale degli stessi uomini. Torna il tema di rispetto delle identità, della libertà e della responsabilità personale nei riguardi di ogni forma di diversità. Questo Convegno è la conferma di tale consapevolezza", ha aggiunto il sindaco della Città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando.
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