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Libia - Un tragico bilancio che riunisce il Paese

Assadakah News Agency - Sono circa 12mila le vittime accertate a causa delle inondazioni in Libia, che hanno determinato il cedimento di due dighe nella sola area intorno a Derna, dove si parla di catastrofe più grave di uno tsunami. Attualmente si continua a cercare, ma mancano all’appello altre 10mila persone circa. Mancano acqua potabile, medicinali, generi di prima necessità, molti bambini pare mostrino già segno di intossicazioni varie dopo avere bevuto acqua impura. Il disastro causato dal passaggio della tempesta Daniel ha perfino fatto dimenticare le divisioni ideologiche e politiche. Nelle strade ancora sommerse dal fango, lavorano giovani giunti da tutto il Paese, soprattutto gruppi di volontari da Tripoli, capitale rivale. In zona presenti anche aiuti arrivati dalla Turchia, che non nasconde il sostegno per Tripoli e che nel 2019 bloccò proprio il generale Haftar nell’attacco che doveva porre fine al conflitto. Il bacino del Uadi Derna, fiume che sbocca nella città, ha fatto da canale conduttore dell’ondata di acqua, fango e detriti, causati dal crollo delle dighe a monte, che ha trascinato mobili, vetture, case intere.

Lo staff di Medici Senza Frontiere sul posto conferma condizioni estreme, mancanza di personale medico, e riporta testimonianze agghiaccianti, come di una famiglia che viveva in un appartamento di Derna, dove l’acqua ha raggiunto i due metri, ma al quarto piano.

Abdoulaye Bathily, inviato speciale delle Nazioni Unite in Libia, ha sottolineato l’importanza che le istituzioni libiche attuino sforzi rapidi, coordinati e uniti per soccorrere la popolazione. Durante un incontro con il presidente del Consiglio presidenziale libico, Mohamed Menfi, il capo della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha“ribadito l’urgenza che la Libia disponga di istituzioni unificate e legittime per rispondere efficacemente. Da parte sua, Menfi ha affermato di essere d’accordo con Bathily sulla necessità di “rafforzare il lavoro dell’Alto Comitato Finanziario e svilupparlo in modo da rispondere agli sforzi di soccorso e di recupero nelle città duramente colpite”. E’ aumentato intanto il numero dei morti: sedici cadaveri sono stati recuperati domenica 17 settembre nella città di Derna, nella Libia orientale, portando a 40 il numero dei cadaveri recuperati dal 16 al 17 settembre. Le operazioni di salvataggio e ricerca sono ancora in corso dopo le devastanti inondazioni che hanno spazzato via interi quartieri di Derna, lasciando un bilancio di vittime e danni senza precedenti.

L’Unione africana ha attivato un meccanismo di gestione delle emergenze con uno staff di supporto, e altre squadre dell’organizzazione regionale. L’Egitto mette in campo gli ingegneri delle Forze armate per ispezionare le due dighe crollate, con uno studio per ripristinarle. Si presume che tra i 150 e i 300 cittadini egiziani abbiano perso la vita nelle inondazioni che hanno spazzato via interi quartieri della città della Libia orientale, con un bilancio di vittime e danni senza precedenti.

Nel frattempo, una delle due portaelicotteri egiziane classe Mistral è arrivata ieri in Libia per fungere da ospedale da campo nell’ambito dei soccorsi alle zone alluvionate. Pochi giorni fa, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi aveva diretto la preparazione della portaelicotteri che contiene, tra le altre cose, un ospedale di 900 metri quadrati con all’interno due sale operatorie, un’unità di scansione TC dotata di scanner radiologici aggiornati, una sala per le ecografie, una divisione odontoiatrica, 20 stanze per pazienti e 69 posti letto, di cui sette destinato alla terapia intensiva. La Federazione Russa ha inviato nei giorni scorsi tre aerei carichi di aiuti umanitari nelle zone colpite dal disastro. A tal proposito, una squadra di soccorso russa ha allestito un ospedale da campo mobile a Derna e altre strutture ricettive nelle città colpite per fornire assistenza medica alla popolazione.

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