Assadakah News - La Libia potrebbe finalmente avvicinarsi a una maggiore stabilità dopo anni di divisioni e conflitto. Secondo quanto riportato da "ADF Magazine", testata statunitense specializzata in tematiche di difesa e sicurezza africane finanziata dal Comando Africa degli Stati Uniti (Africom), i leader militari delle due principali fazioni libiche hanno tenuto una serie di incontri con rappresentanti di Africom e dell'ambasciata Usa a Tripoli, con l'obiettivo di creare una struttura militare unificata che possa garantire una maggiore sicurezza nazionale e regionale. "Ci sono segnali di speranza che la Libia possa essere riunita dopo anni di guerra", afferma la testata che fornisce approfondimenti su operazioni militari, terrorismo, criminalità organizzata e geopolitica, con particolare attenzione alla cooperazione tra gli Stati Uniti e i paesi africani in materia di sicurezza.

Il vice comandante di Africom, tenente generale John Brennan, e l'incaricato d'affari statunitense in Libia, Jeremy Berndt, hanno guidato una delegazione che ha visitato Tripoli, Sirte e Bengasi per discutere con i leader civili e militari delle due fazioni rivali. "Una Libia più forte e unita è nell'interesse del popolo libico e della sicurezza regionale", ha dichiarato Brennan, sottolineando la volontà degli Stati Uniti di "continuare a costruire su attività di difesa e investimenti esistenti per raggiungere obiettivi comuni di sicurezza e prosperità".
Da anni il paese nordafricano e' lacerato da divisioni politiche e territoriali. Dopo la caduta del dittatore Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia ha vissuto due guerre civili e innumerevoli cessate il fuoco infranti. Oggi il paese è diviso tra il Governo di Unità Nazionale (Gun) con sede a Tripoli, guidato dal primo ministro Abdulhamid Dabaiba e riconosciuto dalla comunità internazionale, e l'amministrazione parallela di Bengasi, sostenuta dalla Camera dei rappresentanti e legata al generale Khalifa Haftar. La questione delle elezioni nazionali resta irrisolta, mentre le rivalità tra le forze di sicurezza nella capitale continuano a minacciare la fragile stabilità.
Secondo l'articolo di "Afd Magazine", ripreso oggi in Libia dalla testata "Al Wasat", il Gun ha recentemente rilasciato una dichiarazione in cui afferma di voler intensificare la lotta "contro il terrorismo e la criminalità organizzata, nonché di rafforzare i meccanismi di cooperazione per affrontare le minacce alla sicurezza della regione". Uno dei punti cruciali dell'attuale cessate il fuoco riguarda il ritiro di mercenari e combattenti stranieri dal territorio libico. Se da un lato nel gennaio 2024 un gruppo di mercenari chadiani ha lasciato il Paese, dall'altro vi sono ancora milizie straniere e compagnie militari private che operano in diverse basi in Libia. Durante gli incontri, il premier Dabaiba ha sottolineato l'importanza di rafforzare la cooperazione militare con gli Stati Uniti per sviluppare una forza armata nazionale capace di garantire sicurezza e stabilità. Anche i rappresentanti statunitensi hanno ribadito che la riunificazione delle istituzioni militari libiche e' un passaggio cruciale per stabilizzare il paese, ancora oggi punto nevralgico per il traffico di mercenari e reti di contrabbando.
Particolare attenzione e' stata data agli incontri con la Commissione militare congiunta 5+5, organismo che riunisce esponenti delle forze armate di entrambe le fazioni libiche, e con il generale Saddam Haftar, figlio del comandante dell'Esercito nazionale libico (Enl), Khalifa Haftar. Secondo "ADF Magazine", i colloqui hanno riguardato "opzioni per il supporto tecnico e l'addestramento" al fine di rafforzare la cooperazione tra le forze di sicurezza nel paese.
Gli Stati Uniti hanno chiarito che intendono collaborare con le autorità libiche per "riunificare l'esercito e renderlo un baluardo contro la violenza regionale e l'instabilità".
Berndt ha dichiarato: "Ringraziamo i nostri partner in Oriente e in Occidente per averci ricevuto e per continuare a collaborare con noi nei loro sforzi per unificare le forze armate libiche. Un esercito forte e unificato aiuterà la Libia a salvaguardare la propria sovranità contro attori malevoli e l'instabilità regionale".
La volontà di ricostruire un esercito nazionale unificato rappresenta un'opportunità per la Libia di superare la frammentazione politica e militare che ha caratterizzato gli ultimi 14 anni. Tuttavia, restano numerosi ostacoli, tra cui il controllo effettivo del territorio da parte di milizie rivali, la presenza di attori stranieri e l'assenza di un processo politico chiaro per il futuro del paese. Se la cooperazione militare tra le due fazioni dovesse progredire, potrebbe aprire la strada a un futuro più stabile per la Libia e per l'intera regione nordafricana.
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