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Libia - Popolazione contro trafficanti di esseri umani

Assadakah News Agency - La gente ha raggiunto il limite della sopportazione, ed è insorta contro i trafficanti di esseri umani, scatenando la propria rabbia in uno dei punti di imbarco verso l’Italia. La popolazione ha fatto irruzione in uno dei nascondigli, causando la morte di numerose persone.

Sulla costa libica, a Zawiya, a circa 40 km a est di Tripoli, sono avvenuti scontri fra milizie mercenarie, forze di sicurezza e cittadini insorti. Le vie di comunicazione sono state bloccate, e diversi assalti sono stati portati anche contro la vicina raffineria, isolando la città dal resto del Paese, con ripercussioni che potrebbero influenzare la produzione di petrolio.

La rabbia della gente ha avuto origine da immagini messe in circolazione in cui si vede un giovane libico sottoposto a tortura. Non è chiara la provenienza, le l’identificazione delle persone coinvolte, tuttavia questo ha scatenato aggressioni ai reparti paramilitari, che anche in altre parti della Libia sono accusati di essere responsabili dell’aumento di criminalità nelle strade, anche per rapimenti a scopo di riscatto.

Questi gruppi sarebbero formati da uomini di origine sub-sahariana, che sfruttano una situazione di controllo precario da parte delle municipalità e delle autorità locali, per accrescere il proprio giro di affari illegali. Motivo per il quale la rabbia della popolazione si è riversata anche sulle postazioni dei servizi di sicurezza locali, accusati di inefficienza.

Per altro, Zawiya è uno snodo abbastanza importante per il commercio del petrolio, ma anche per il traffico di migranti che da qui partono con i barconi verso le coste italiane, e che hanno fatto tornare la Libia al primo posto per il numero di partenze.

Media libici hanno riportato diversi scontri tra la popolazione e milizie locali contro le forze dell’ordine, intervenute per placare le proteste dei cittadini, che vogliono il disarmo e lo scioglimento delle milizie armate, accusate di proteggere gli immigrati responsabili di aver torturato un ragazzo. La popolazione chiede a gran voce nuove elezioni, e la riattivazione del processo di pacificazione, con lo scioglimento delle diverse milizie mercenarie. Se la manifestazione, come sta attualmente avvenendo in alcune città limitrofe di Zawiya, dovesse propagarsi per il Paese, potrebbe avere allarmanti conseguenze sul flusso di migranti verso l’Italia, nonché per la Libia stessa, essendo che le tensioni, tribali e politiche del Paese, sono sempre in uno stato di altissima fragilità e un movimento come quello attualmente registrato nella città costiera potrebbe essere sfruttato per motivi politici.

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